CARTA VETRATA/GALLEGGIAMENTO
PER FIN TROPPI PESCIOLONI

Ho seguito il consiglio dei consigli da casa, in streaming, come va di moda adesso, in poltrona con mio marito e un fattorino con le pizze che tardava ad arrivare.

Doveva andare in scena il Consiglio Comunale della trasparenza, della chiarezza, delle spiegazioni. E’ andato in scena una lezione di nuoto.

E’ andato in scena il galleggiamento.

Consiglieri di maggioranza in apnea, quelli di opposizione che roteavano le spalle, il Sindaco con braccioli sotto forma di testo scritto e lavagna luminosa, ma nessuno che si buttava in acqua.

Questa città è un porto dell”ndrangheta e i politici sono stati rimbalzati a riva da uno Tsunami giudiziario e accusatorio da far spaventare anche Klaus di Blasi, ma nulla, galleggiano.

Hanno la capacità di parlare per ore senza dire nulla, hanno la capacità di muoversi restando fermi. Sulle loro poltrone.

Nessuno che chieda conto, entri nel merito. Non se il Sindaco sia colpevole o no. Ovviamente non lo dirà mai in una piscina del genere, ma almeno perché si è contraddetto, ha mischiato stili e bracciate, ha intorbidito le acque. Contemporaneamente.

E così abbiam potuto sentire, tra il campanello che finalmente annunciava le pizze e uno Zamperini, che c’era chi, con lui, si era dissociato da Brivio giusto domenica, e si era riassociato con Brivio lunedì, quindi ieri.

Il Consigliere Zamperini deve essere spossato: nel giro di ventiquattro ore ha espresso addirittura due opinioni politiche, e se è vero che la seconda è servita ad azzerare la prima – riconsegnando il centro destra alla sua serena inesistenza – è anche vero che il doppio sforzo, per un temperamento come il suo, dev’essere stato da tracollo nervoso.

Intanto dal Banco della Giunta ad ogni inquadratura e stacco di telecamera si poteva notare il vicesindaco Campione sempre più intento a messaggiare sulle strade di internet, le uniche che riesce per altro a governare, e un Sindaco sempre più rilassato.

L’acqua è bassa e si tocca. Deve aver pensato.

Stava infatti toccando con mano che i consiglieri non avevano il minimo desiderio di andare liberi in mare aperto. Autonomi. Liberi. Responsabili e adulti. E chiedere conto perché ha usato, Brivio, più versioni, perché si è contraddetto, ha intrattenuto rapporti con interlocutori poco presentabili malgrado la conoscenza.

Perché ha fatto tutto questo già prima della richiesta di aiuto, ben prima, del Sindaco Rusconi.

Anche il galleggiare è un’arte. E, come i pesci, boccheggino muti seppur muovendo le labbra.

Se un giorno il popolo dovesse mai accorgersi di quello che gli sta facendo, Brivio, non basterebbe a salvarlo neppure l’arrivo della polizia. Tantomeno se già li.

Per intanto alla politica che nuota via, che evita trasparenza, chiarezza e tantomeno spiegazioni basta aver fatto passerella, aver fatto finta di parlarne.

Chissà se la stampa che sembrava innumerevole in sala, ha voglia di togliere il tappo, di porre domande, in questo mare dove sguazzano, si è visto tra i banchi dei consigliare, fin troppi pescioloni.

Ho allora spento la tv e preparato un caffè. Lo spettacolo del consiglio comunale di ieri sulla mafia mi ha reso lieta di aver speso gli anni migliori nella pulizia delle scale e non nella politica di questa manciata di mestieranti che galleggiano.

carta vetrata firma