KERBARKER PRESENTA LA (SUA) BREVE STORIA DEL LIBRO

breve storia del libro (2)LECCO – Docente universitario, autore di numerosi testi di narrativa e saggistica, ma soprattutto collezionista, dall’età di 17 anni, di libri, oggi arrivati a quota 25.000, conservati nella Casa del Libro di Milano. Questo è Andrea Kerbarker che, sabato pomeriggio nell’ambito della manifestazione Leggermente 2014, a Palazzo Falck ha presentato la sua ultima opera, dal titolo, manco a dirlo, “Breve storia del libro” sottotitolo “a modo mio”.

Si tratta infatti di un viaggio, nel tempo e nello spazio, che ripercorre le tappe fondamentali della storia del libro, che si intrecciano però con quelle della vita dello stesso autore, grande viaggiatore.
Ecco così che tutto ha inizio in Cina, proprio nella terra che è stata culla della stampa, nata per diffondere il sapere, dove il giovane laureato Andrea Kerbarker scopre che, in realtà, i libri sono considerati segno di ricchezza e appannaggio di pochi. Pechino è solo il punto di partenza: da lì si salta a Dublino, dove è conservato un bellissimo vangelo miniato che, grazie ad un sistema meccanico, viene sfogliato ed è dunque fruibile dai visitatori.

breve storia del libroQual è infatti il destino più triste per un libro, se non quello di non poter raccontare la sua storia? Da qui anche l’occasione per una riflessione sulla ricchezza del patrimonio culturale italiano, praticamente inutile se non valorizzato e godibile da tutti. Passando per la Biblioteca Nazionale dell’Armenia, si arriva in Germania, con Gutenberg e i suoi discendenti, per poi tornare nel nostro paese con Manuzio, primo vero editore che introduce accorgimenti come il frontespizio e il colophon, che configurano il libro per come lo conosciamo ancora oggi. Sono gli anni di libri bellissimi, anche grazie all’introduzione del corsivo, ancora conosciuto come “italic”, a cui seguono però i bruttissimi libri barocchi, conditi da leziose e adulatorie lettere al destinatario e mortificati dalla censura: quando la libertà viene meno, sia l’estetica che il contenuto diventano infatti mediocri.

breve storia del libro (3)Il Settecento illuminista, con la sua Enciclopedia che vuole rifondare il sapere universale, e l’Ottocento dei grandi romanzieri riportano i libri ad altissimi livelli: protagonista è la stessa società e tutta la borghesia legge.

Si arriva così al Novecento, secolo della nascita dei grandi editori e dei meravigliosi “libri d’artista”, ultimi veri esemplari di libri costosi. Oggi il libro è diventato infatti un oggetto fra i tanti che accompagnano la nostra quotidianità, venduto in librerie – supermercato nelle quali il tempo di permanenza medio sugli scaffali, e quindi sul mercato, è di sole due settimane.

E chi, come Andrea Kerbarker, che solo dopo trent’anni è riuscito infatti a trovare la prima edizione de “Les Miserables”, cerca un libro con la cura con cui si cerca una persona, senza sapere subito se è quella giusta o meno, ma conoscendola pian piano attraverso il piacere della lettura, può solo non essere d’accordo.
Una domanda, che non potevano non fare ad un collezionista di libri e grande lettore, è quale sia la sua opera preferita: “La Peste” di Albert Camus. Buona lettura!

Chiara Vassena