SINDROME DA NON-OSPITALITA’:
CHI HA PAURA DEI PROFUGHI
IN ARRIVO NEL LECCHESE?

MIGRANTI COE gruppo primaveraLECCO – Incredibile ma vero. Nel 2014, in una provincia da 340mila abitanti e fatta di 90 Comuni, non si riesce a trovar posto a 30 (trenta!) richiedenti asilo, in arrivo in queste ore nel Lecchese. Lo ha denunciato ieri il Prefetto Antonia Bellomo, amareggiata dalla situazione. Senza dirlo esplicitamente ha fatto capire che non c’è grande voglia di ospitarli, anzi.

E si sta lavorando alacremente per sistemare questi (pochi) profughi che vanno ad aggiungersi alla quota già abbastanza minima giunta qualche settimana fa e “assorbita” senza grossi sforzi tra Valsassina e lago.

C’è chi grida al vento, lamentando una improbabile “impossibilità” ad ospitare questi disperati in fuga. Si tratta di 0,33 persone per ciascuno dei Comuni di una provincia che, crisi o meno, resta tra le più opulente d’Italia. E proprio le difficoltà economiche di oggi fanno da foglia di fico alla scarsa voglia di darsi da fare di un paese, una regione, una provincia che quando vogliono (o ne hanno la necessità) si professano religiosi e impegnati, dunque aperti all’accoglienza e alla solidarietà.

Non se c’è da aiutare 30 poveracci – col grave “difetto” di essere stranieri. Anzi extracomunitari. Perfino (pensa te) “neri”.

Gente pericolosissima… Chiedere referenze al COE di Barzio dove si prendono carico ogni volta di 15-20 di loro, senza tante resistenze e magari sforzandosi di apprendere la lingua di chi viene ospitato per qualche settimana o mese.

libici coe

C’è chi lamenta presunti problemi “di ordine pubblico” causati dai profughi. Ne abbiamo uno in mente: c’era questo ragazzo di colore che partecipando al torneo di calcio delle Contrade barziesi ha segnato una raffica di gol… Si saranno agitati, sull’Altopiano? Scontri e cazzotti tra tifosi a causa del profugo-goleador? No, quelli avvengono negli stadi delle città che non sanno (vogliono) accogliere i richiedenti asilo.

Per conoscere le “conseguenze” degli arrivi di questi esseri umani più sfortunati di noi, basta recarsi in uno dei paesi e paesini che li ospitano. Ne abbiamo sentito parlare mai in termini negativi?