CANILE DI LECCO, NUOVO APPELLO
DI ENPA, LAV E ZAMPAMICA

CANILE GABBIELECCO – Le associazioni LAV e ZAMPAMICA e l’ENPA “ritengono doveroso aggiornare la cittadinanza e, in particolare, coloro che hanno a cuore il destino dei cani attualmente ricoverati nel canile di Lecco, sullo stato della vicenda”.

Ricordano innanzitutto, “per amore di chiarezza”, le tappe del percorso fin qui seguito:

  • hanno fatto presente a suo tempo  all’Amministrazione comunale di Lecco la  loro assoluta contrarietà alla chiusura del canile( chiusura decisa per il 30 giugno del corrente anno) con la conseguente dispersione dei cani lì presenti, cani anziani, con patologie dovute sia all’età sia ad esperienze di vita traumatiche ( randagismo, abbandono, maltrattamenti ecc…) che avrebbero perso con la chiusura del canile il loro unico riferimento affettivo e di cura rappresentato dai volontari;
  • sono state promotrici di  una petizione rivolta al sindaco di Lecco per chiedere che il canile continuasse la sua attività, che si tenesse conto del valore sociale e culturale del volontariato impegnato nella cura dei cani, che venisse contestualmente avviata la realizzazione di un nuovo canile secondo le più moderne teorie della zooantropologia,petizione che ha raccolto in poco tempo più di cinquemila firme a riprova che il tema era sentito e le richieste condivise;
  • hanno avuto un incontro con l’assessore di riferimento sig. Armando Volonté, che ha dichiarato l’interesse del Sindaco e dell’Amministrazione a che continuasse l’attività del canile e concordato con le Associazioni scriventi un programma di azioni per realizzare quegli interventi richiesti dall’ASL per rendere a norma il canile:
  • è stato richiesto alle associazioni (gennaio- febbraio  2014) di preparare un progetto con relativo preventivo di spesa da presentare all’Amministrazione comunale, nella persona dell’assessore stesso, e all’ASL  di competenza perché fosse verificata la congruità tra quanto richiesto e quanto progettato;
  • l’Amministrazione comunale si è detta disponibile a stanziare quanto necessario per la messa a norma richiesta dall’ASL.

Le associazioni hanno tenuto fede all’impegno assunto e nel mese scorso hanno presentato il progetto all’ASL e all’amministrazione comunale, facendo presente la necessità di una deroga alla data del 30 giugno come termine ultimo dei lavori “per ovvi motivi tecnici e burocratici che non dipendono dalla volontà delle associazioni stesse”.

“Ma ecco che l’ASL dichiara che non è disponibile a concedere ulteriori proroghe, anche a fronte di un impegno esplicito dell’amministrazione comunale ad iniziare i lavori di messa a norma e a concluderli quanto prima”.

Ma ecco l’appello vero e proprio: “L’unico che possa evitare il trasferimento dei cani con tutte le conseguenze negative sopra elencate è il sindaco di Lecco, che, come ha deciso il termine del 30 giugno, può attivarsi per prorogare tale termine e chiedere all’ASL regionale, se quella provinciale non vuole acconsentire,una proroga idonea ad adeguare il canile alle richieste dell’ASL stessa”.

“Al contempo – aggiungono le associazioni – chiediamo con forza che non vengano assunte iniziative relative al trasferimento dei cani dal canile di Lecco”. Lo chiedono “sia per evitare un ulteriore stress ad esseri viventi già provati da gravi vicissitudini, sia per il rispetto dovuto a chi per anni si è preso cura di loro dedicando tempo, affetto ed energie e costituendo, nel contempo, un patrimonio sociale per tutta la collettività”.

“Del resto – conclude la nota -non si comprende perché una struttura, i cui cani ospiti a giudizio dell’ASL sono tenuti bene, seguiti bene e ben curati, non possa continuare a prestare il suo servizio al territorio, una volta data la priorità assoluta a quelle poche modifiche che riguardano la normativa per il personale e il pubblico. Contemporaneamente occorre attivarsi per la creazione di un nuovo canile, anzi di un parco-canile, cioè di una nuova concezione del rapporto uomo- cane nell’interesse sia dell’uno sia dell’altro”.

A questo scopo ENPA,LAV e ZAMPAMICA hanno organizzato un incontro con il prof. Roberto Marchesini illustre zooantropologo ed etologo e due istruttrici cinofile formatesi alla scuola del prof. Marchesini ed esperte di parchi canili (venerdì 11 aprile alle 21 – sala conferenze dell’API via Pergola, 73 a Lecco) per offrire alla cittadinanza una valida informazione  su questo  tema ancora poco conosciuto.

Consapevoli che il canile di Lecco non può interessare solo questa città, ma deve continuare ad essere un riferimento per tutto il territorio”, le associazioni di cui sopra hanno invitato e invitano ancora i sindaci del territorio ad agire in collaborazione con l’amministrazione di Lecco per offrire “una soluzione condivisa, partecipata e civile al problema del canile”.