REGIONE LOMBARDIA: PESANTI TAGLI PER LA DOTE SCUOLA

MILANO – In attesa che i famosi “80 euro” promessi dal presidente del consiglio Matteo Renzi arrivino nelle tasche dei “meno fortunati”, la Regione Lombardia dà il colpo di grazia alle famiglie lombarde e in conseguenza a molte lecchesi.

Non tutti quelli che negli ultimi anni avevano percepito dei contributi tramite la “dote scuola” potranno infatti riaverli: la Regione, guidata dal presidente Maroni, ha deciso di modificare i criteri di assegnazione della “dote”, escludendo di fatto una significativa fascia di utenza con diritto al contributo

Le famiglie di studenti delle scuole primarie (ex elementari) statali lombarde con un indicatore ISEE da zero a 15.458,00 non avranno più alcun sostegno al reddito, come invece succedeva negli anni trascorsi quando venivano erogati voucher che andavano da un minimo di 60 ad un massimo di 110 euro. Questa scelta potrebbe essere giustificata dal fatto che come affermano in Regione, “i libri di testo sono forniti gratuitamente agli studenti dai Comuni” (cosa che i Comuni fanno da sempre ma con propri fondi di bilancio.)

Stesso trattamento viene riservato poi agli studenti del triennio finale delle ex superiori (3°, 4° e 5° anno) ai quali veniva concesso un contributo sotto forma di voucher che andava da un minimo di 140 ad un massimo di 290 euro per acquisti di beni e servizi scolastici.

Dunque, chi ha un figlio che frequenta le superiori ed ha un reddito basso, come molti degli lavoratori lecchesi, verrà penalizzato da questa scelta della Regione Lombardia. Attualmente si può accedere al sito della Regione e compilare la domanda per la “dote scuola 2013/2014” ma al momento di scegliere la classe frequentata, per chi ha figli che frequentano gli ultimi anni delle superiori il sistema impedisce la compilazione del modulo – attuando la delibera di Regione.