“DISCARICA BIONE”/UN LETTORE:
SARA’ LA VOLTA BUONA?

BIONE RIVABELLA

Gentile Direttore,
è dei giorni scorsi la conferma che sotto ai campi
di calcio del Bione e zone limitrofe c’è una “discarica”. I rifiuti parrebbero
non essere pericolosi (almeno così certificano le 100 e più analisi
commissionate dal comune di Lecco) ma il condizionale è d’obbligo. I locali
vertici dell’Arpa, però e giustamente, vogliono vederci chiaro e fino in fondo
prima di consentire al comune di procedere con i lavori previsti anche per
l’edificazione della piscina scoperta, attesa da anni.

A stupire è lo stupore di chi sembra cadere dal classico fico e fa finta di
non ricordarsi, o forse non se ricorda davvero perché è troppo giovane, che
quella zona ma anche il pratone fino a Rivabella nei decenni scorsi era
tradizionalmente vocato ad “accogliere” i rifiuti delle vicine attività
produttive e della maleducazione di cittadini poco sensibili alle politiche di
tutela ambientale che, allora, erano ancora meno  praticate di oggi.

Ora la parola passerà alla prossima conferenza dei servizi cui spetterà il
compito di verificare la compatibilità dei progetti comunali con la realtà
della situazione descritta: lì sotto c’è una “discarica”!! E’ infatti
indispensabile la garanzia che gli interventi programmati, almeno non
peggiorino  lo status quo ante. Quell’area fragile e delicata andrà, dunque,
trattata e messa in sicurezza: ciò a tutela della pubblica incolumità e della
salute pubblica. Ci sembra il minimo. A breve dovremmo sapere cosa accadrà,
visto che la vicenda si trascina da ormai sei anni. Vedremo se ci sarà un’
autorizzazione piena dell’Autorità ambientale competente o se le prescrizioni
che, inevitabilmente, saranno imposte andranno a pregiudicare il progetto
generale di ristrutturazione e riqualificazione del centro sportivo comunale.

Considerato che ormai siamo entrati nell’ultimo anno del mandato
amministrativo della giunta Brivio e che la prossima primavera ci saranno le
elezioni per il rinnovo del consiglio comunale, sarebbe davvero un peccato se
neppure tali opere potranno essere spese per guadagnarsi il consenso dei
cittadini-elettori residenti nel capoluogo, già assai delusi dalle lungaggini
che, solo per fare qualche esempio, hanno caratterizzato l’iter del PGT, del
depuratore fognario che non funziona a dovere ma anche del sempre incombente
porticciolo turistico, di cui però si son perse le tracce. Come del resto è
avvenuto per molti altri progetti annunciati, dei quali non si vede più nemmeno
l’ombra. Nel frattempo si tappino almeno i buchi nelle strade, che in molti
casi sembrano campi di patate. E non solo nella zona del Bione.

Lettera firmata