TIFOSI BLUCELESTI CONTRO SQUALIFICHE E IMMAGINE “NEGATIVA PER LA CITTA’ “

LECCO – Riceviamo e pubblichiamo una lettera giunta in redazione a firma di “Alcuni tifosi blucelesti“. Si riferisce alla situazione della Calcio Lecco in rapporto con gli organismi della Giustizia Sportiva. Eccone il testo in forma integrale:

Alienandoci dall’immobilismo, dallo sterile ma continuo e lagnoso lamentio della città, abbiamo deciso di inviare questa lettera per mettere a conoscenza l’informazione sia locale che nazionale riguardo all’incredibile e incresciosa situazione che si è venuta a creare nei confronti della Calcio Lecco da parte degli organi di giustizia sportiva.

In particolare la nostra attenzione e la nostra protesta si focalizza sulle incredibili e scandalose squalifiche del campo di cui la centenaria società blu celeste si vede vittima.
Rimaniamo allibiti come le motivazioni di tali sentenze, non abbiano creato interesse riguardo la specifica vicenda.
Tutto questo, infatti, non costituisce meramente solo una questione sportiva, visto che queste accuse infondate portano un’immagine non veritiera e altresì negativa della città di Lecco che, al contrario delle intenzioni di qualcuno, resta una città civile e solidale. A tal proposito ci riferiamo alle pesanti e vergognose accuse che sono state rivolte ai tifosi blucelesti dopo la partita casalinga tra Lecco e Inveruno, nella quale viene imputato ai tifosi blucelesti di avere sostenuto cori e profuso frasi ingiuriose e offensive verso la terra sarda, con particolare attenzione al tragico evento dell’alluvione.

Successivamente la società Calcio Lecco si vede addebitare una copiscua multa, solo ed esclusivamente per il fatto che i propri sostenitori, nella partita esterna col Gozzano, esponevano alcuni striscioni con il semplice intento di rimarcare la propria solidarietà nei confronti del popolo sardo e l’assoluta estraneità alle accuse che la precedente sentenza aveva espresso.

Questi signori, forse perchè mossi solo dalla ricerca del vil denaro o per sentire nelle loro tasche il peso sonante della moneta, non sono a conoscenza che la Città di Lecco è una delle prime città italiane che invia in Sardegna una grande quantità di plasma sanguigno con lo scopo di combattere una malattia molto presente nella regione sarda come l’anemia mediterranea.

Rimaniamo allibiti che altri personaggi usino la loro pubblica e decennale influenza per tacciare le voci scomode della città, invece di prorogarsi ad utilizzare la loro popolarità per gli interessi e la dignità della nostra città che viene additata dagli ufficiali di gara e dai conseguenti organi di giustizia sportiva come un covo di squilibrati, razzisti e violenti.

A sostegno di questo portiamo il fatto che anche la Questura di Lecco, che pure in passato non è stata certo magnanima sugli episodi di intemperanza dei sostenitori blu celesti, non abbia rilevato nulla di particolarmente importante e grave da sanzionare, nelle partite a cui facciamo riferimento.

Per questi motivi riteniamo opportuno che questa situazione venga a cessare immediatamente attraverso l’intervento delle autorità cittadine affinchè non si sia costretti ad effettuare tutto quanto la legge ci consente di fare in difesa dell’immagine della Calcio e Lecco e della nostra città.”

Alcuni tifosi blucelesti