SI SPACCIAVA PER QUESTORE
PER TRUFFARE I LECCHESI:
DENUNCIATO E “CACCIATO”

finto questoreLECCO – In questi giorni la D.I.G.O.S. della Questura di Lecco ha portato a termine una indagine di Polizia Giudiziaria conclusasi con la denuncia in stato di libertà di G.F.L., milanese, di 34 anni, nullafacente e senza fissa dimora, con precedenti di Polizia per rapina e spaccio di sostanze stupefacenti, che si è reso responsabile di una serie di truffe a danno di ignari cittadini commesse nella Brianza Lecchese.

Spacciandosi dapprima per “Vice Questore di Lecco” e, successivamente, addirittura quale “Questore di Lecco” l’uomo è riuscito a carpire la fiducia di alcuni cittadini dai quali si è fatto consegnare somme di danaro finalizzate all’acquisto a prezzi ottimali di oggetti di vario genere (telefoni cellulari, jukebox, televisori ed anche autovetture), che il Tribunale di Lecco avrebbe dovuto vendere in una sessione di Asta Giudiziaria, completamente inventata, che il truffatore asseriva riservata ai soli appartenenti ai ruoli Dirigenziali delle Forze dell’Ordine.

targa finto QuestoreCon questo sistema, quindi, ed avvalendosi di falsa documentazione, lettere, targhe di premiazione, timbri falsificati e anche ostentando in pubblico pistole automatiche in apposite fondine (oggetti che solo a seguito delle perquisizioni operate da questa D.I.G.O.S. sono risultate armi giocattolo), è riuscito a farsi consegnare somme di danaro per un importo di circa 5.000 euro.

L’indagine è partita durante le feste natalizie quando un cittadino, portando alcuni documenti d’Asta chiaramente contraffatti sia nel contenuto sia nelle firme apposte (tra cui quelle di personale della Polizia di Stato e quella del Presidente del Tribunale), si è recato presso la Questura di Lecco per rivendicare il ritiro di alcuni oggetti che G.F.L. aveva acquistato per lui nel corso di una di queste fantomatiche “Aste Giudiziarie”.

Successivamente, il 1° gennaio 2014, la D.I.G.O.S. raccoglieva la segnalazione di un’altra cittadina residente nella provincia di Lecco, che denunciava di aver subito una truffa da G.F.L.: presentatosi come “Questore di Lecco”, l’aveva indotta a consegnargli dei soldi per poter acquistare, sempre in occasione delle citate aste, materiale a lei utile per l’attività lavorativa.

Nei giorni successivi veniva raccolta la deposizione di un’altra residente in provincia che, avendo conosciuto G.F.L. come “Questore di Lecco”, aveva consegnato a quest’ultimo del denaro per poter acquistare per interposta persona nell’inventata Asta Giudiziaria alcuni regali per la figlia in vista delle festività natalizie.

Fondina AscellareLe indagini della D.I.G.O.S., scattate l’01.01.2014 grazie alle descrizioni avute dalle vittime, si sono focalizzate sui movimenti ed i contatti di G.F.L. che è risultato senza fissa dimora; quindi dopo una serie di appostamenti e pedinamenti, è stato rintracciato il 4 gennaio e denunciato in stato di libertà per i reati di cui agli artt. 81 (Reato Continuato), 347 (Usurpazione di Funzioni Pubbliche), 482 (Falsità Materiale commessa da Privato), 494 (Sostituzione di Persona), 614 (Violazione di Domicilio), 640 (Truffa).

A suo carico, inoltre, la Questura di Lecco ha emesso il provvedimento del Divieto di ritorno sul territorio della provincia di Lecco.

La perquisizione ha consentito di rinvenire subito la pistola giocattolo e la fondina in cui questa veniva custodita, mentre la successiva attività investigativa ha permesso di acquisire anche una serie di timbri, targhe ed altra documentazione che G.F.L. mostrava alle vittime per accreditarsi presso di loro nella veste di “Questore di Lecco” e, quindi, ottenutane così la fiducia, riusciva a farsi consegnare il denaro per i propri fini delinquenziali.