DADATI E IL RITORNO IN POLITICA:
“NON CREDO CHE LO FARO’ “.
MA POI DICE CHE SILVIO POTREBBE…

http://www.valsassinanews.com/image/original/1759.jpgLECCO – Ci scrive, Fabio Dadati, a proposito della nostra anticipazione sul suo possibile ruolo all’interno della nuova Forza Italia di Lecco. Afferma che non pensa di fare ritorno alla politica ma soprattutto affida al nostro giornale una riflessione sul peso della tassazione per le “Partite Iva” come lui. Concludendo che – forse – proprio Berlusconi potrebbe salvare la situazione…

“Ho letto l’articolo che mi riguarda, vorrei rassicurare molti, non credo che tornerò a fare politica. Ma visto che mi avete coinvolto permettetemi di condividere con voi una riflessione.

Nei giorni scorsi ho fatto i conti con il commercialista, al termine dell’anno su quanto guadagno mi rimane effettivamente a disposizione solo il 30% del totale. Questo facendo diverse attività, lavorando una media di 14 ore al giorno per sei giorni pieni alla settimana. Questo perché sono un libero professionista e imprenditore. Perché sono semplicemente uno dei milioni di italiani che fa sacrifici su sacrifici non ripagati correttamente. Il nostro lavoro, la nostra intelligenza, il nostro cuore viene sfruttato da una minoranza, almeno un milione di persone, che è improduttiva ma ha una condizione lavorativa protetta e privilegiata.

Nulla di nuovo: una minoranza agguerrita vessa una minoranza rassegnata. Una partita iva per avere una disponibilità di 2.000,00 euro al mese per la propria famiglia deve avere un reddito di 70.000,00 euro l’anno. Le partite iva, gli imprenditori piccoli e grandi, non le famiglie del potere capitalistico dinastico italiano, sono stati il popolo che ha creduto nella rivoluzione liberale di Silvio Berlusconi, che poi non l’ha mai fatta. Colpa sua? Colpa degli alleati? Colpa del sistema burocratico e clientelare italiano? Delle tante tribù che difendono solo i loro privilegi e non hanno la capacità di alzare lo sguardo per fare l’interesse generale? Colpa sua che si è fatto i fatti suoi? Probabilmente la storia degli ultimi 20 anni, che hanno rappresentato la strada del declino di una grande nazione, è causata da tutti questi fattori e da molti altri ancora. Ora, però, non abbiamo più possibilità. Per sperare di dare un futuro ai nostri nipoti, io la prossima settimana compierò 49 anni, dobbiamo svoltare e realizzare quanto non è stato fatto in venti anni. Non può farlo la sinistra. Non possono farlo i partiti così come si sono ridotti. Lo può fare Grillo? Chissà, non è da escludere. Lo potrebbe berlusconifare Berlusconi, fuori dal sistema, respinto dal sistema, schiacciato dal sistema? Lo farà? Difficile, ma potrebbe, se capisse che è ora di cambiare radicalmente e dedicare questa fase della sua vita a salvare un Paese che ha contribuito ad affondare.

Ma deve cambiare tutto e ripartire dalle sue capacità con spirito di servizio. Dalla gente che è stremata, dai giovani rassegnati e da quelli arrabbiati, non dai figli di papà, no, non da loro. Serve gente vera con le cicatrici sul corpo, gente che sa cosa significa soffrire, che sa cosa c’è fuori se non sei protetto“.