SALA AL BARRO – Comunque vada, sarà un insuccesso. Alla resa dei conti per la governance della Comunità Montana Lario orientale-Valle San Martino, probabilmente il prossimo martedì 19 novembre, c’è il rischio (anzi la concreta probabilità) che si vada allo scontro. O forse – e sarebbe perfino peggio – alla rinuncia in stile Aventino da parte di una delle due “ali”, a oggi fieramente separate e l’un contro l’altro armate.
La prima è quella che mette insieme il centrosinistra targato Antonio Rusconi, ex sindaco di Valmadrera, con qualche spruzzo di centro destra; dall’altra parte della barricata i sostenitori del primo cittadino di Mandello Riccardo Fasoli tra civici, destra e altro ancora.
Radio CMLO afferma che oggi come oggi i voti, in assenza di una mediazione (vale a dire di una “terza via” che possa piacere a tutti), sarebbero in parità o al massimo uno in più a favore di Rusconi. Dalle parti di Fasoli si giura che lui il suo passo indietro lo avrebbe già fatto mentre invece il famoso dominus della politica lecchese già senatore ecc. ecc. non avrebbe alcuna intenzione di rinunciare alla desideratissima poltrona di via Pedro Vassena. E dunque una soluzione, per modo di dire, sarebbe l’andare alla conta, verificare chi ha un voto in più ed eleggere un presidente fin da subito piuttosto “azzoppato” – per così dire.
Ma emerge un’ulteriore prospettiva che Lecco News è in grado di anticipare a 5 giorni dal voto: all’ultimo, il partito di Fasoli potrebbe astenersi, lasciando campo libero (ma molto criticamente) al valmadrerese ultimamente di area renziana.
Un pasticciaccio brutto, comunque vada. Ché un governo di Comunità Montana così difficile, da queste parti non s’era mai visto. Eppure, a occhio e croce, sarà proprio così. Con la maggioranza costretta a contarsi ad ogni assemblea – confidando nello stato di salute e negli impegni serali dei suoi membri.
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