AUTONOMIA DIFFERENZIATA, FRAGOMELI A PIAZZA: “STRAFALCIONI? NELLA LEGGE”

LECCO – La risposta del sottosegretario Mauro Piazza alle polemiche del sindaco Mauro Gattinoni sull’autonomia differenziata, esplicitate nella newsletter datata 25 ottobre, hanno suscitato l’intervento di Gian Mario Fragomeli. Il dem, in quanto vicesegretario regionale del PD, ha sottolineato le presunte storture nella misura difesa da Piazza, dichiarando di comprendere le preoccupazioni di Gattinoni in merito.

La presunzione del sottosegretario Mauro Piazza non va mai in ferie! Con la sua risposta al sindaco Gattinoni – realmente preoccupato da un governo nazionale che con una mano sbandiera più competenze agli enti territoriali e con l’altra prevede di togliere nella legge di bilancio risorse agli stessi enti – si erge a professore della materia “autonomia differenziata”, forse per le sue aspirazioni guadagnate sul campo ma certamente non per i titoli accademici in grado di assegnargli una cattedra per l’insegnamento “mattutino”. Così come con il suo stile poco rispettoso, ai limiti della critica politica, si permette di definire “conventicola” (da Treccani “Adunanza segreta di poche persone, solitamente per fini disonesti; più genericam., accolta di persone che perseguono un fine comune ma con intenti settarî), le Assemblee regionali del Partito democratico di ben tre regioni italiane, Lombardia, Veneto e Piemonte con centinaia di componenti riunitesi a Brescia lo scorso 19 ottobre.

Assemblee congiunte che il sottoscritto, in qualità di vicesegretario regionale del Pd lombardo, ha collaborato ad organizzare insieme agli amici/che veneti e piemontesi per approvare un documento politico sul nostro impegno finalizzato ad un’autonomia cooperativa e solidale e non certo spacca-Italia come quella proposta dalla legge Calderoli.

Non è certo questa la sede per approfondire i numerosi, quelli sì, strafalcioni presenti nella legge Calderoli in grado di inventarsi distinzioni tra materie LEP e NON LEP – il tutto per giustificare l’avvio di una procedura di trasferimento di competenze senza prevedere un euro di finanziamento – completamente assenti dal dettato costituzionale e, in particolare dal comma 3 dell’art. 117.

Anche perchè, giusto per fare degli esempi, ognuno di noi faticherebbe a pensare che si possano differenziare da Bolzano a Palermo (senza garantire livelli di prestazioni essenziali) funzioni relative alla materia della previdenza complementare e integrativa – oggi sempre più necessaria a causa della riduzione dell’assegno pensionistico – piuttosto che l’organizzazione della giustizia di pace sempre più estesa dopo le ultime riforme della giustizia. Saranno le commissioni regionali competenti prima e il consiglio regionale lombardo poi ad approfondire – in stretta sinergia e ascolto delle rappresentanze degli enti territoriali – le funzioni relative alle 23 competenze per le quali la giunta regionale promuoverà l’intesa con il governo centrale.

In ultimo comprendo le preoccupazioni sull’autonomia del sindaco Gattinoni visto che l’inizio non è stato certo dei migliori per i comuni lombardi, venuti a conoscenza dell’avvio della procedura delle otto competenze dalla stampa e da immagini televisive nelle sale ministeriali, senza nessuna preventiva condivisione istituzionale.

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