PROVINCIALI: CHI VINCE, CHI HA PERSO E CHI L’HA SPARATA GROSSA. “CANNANDO”

LECCO/EDITORIALE – Ha vinto il centrodestra, era previsto ma non troppo. Non ha vinto il centrosinistra – che recrimina sul ruolo “alla Renzi” di Antonio Rusconi e i suoi Civici che han “mangiato” un seggio a PD & C.

I quali Civici, a loro volta piangono la mancata aggiudicazione di due consiglieri provinciali, dovendosi accontentare del solo sindaco di Valmadrera (“mandato avanti” dal predecessore nonché dominus di questo progetto intermedio).

Di altri perdenti di lusso parleremo poi. Iniziamo doverosamente da chi invece ha vinto. Anzi, stravinto.

Mattia Micheli da Abbadia Lariana, alla faccia di qualche tentativo anche nella sua stessa alleanza di indebolirlo, la spunta con un risultato talmente enorme da far dire a qualcuno molto vicino a lui che “ha preso così tanti voti da giustificare l’esistenza di una ‘Lista Micheli’ “…).

In effetti, il vicepresidente che di certo sarà confermato tale a suon di consensi, si è portato a casa qualcosa come 10.958 voti ponderati – per dire, tutto il gruppo dei famosi civici ne ha raccolti 10.360.

Antonio Pasquini da Casargo, inserito in lista dai Fratelli d’Italia escludendolo così dalla governance della Comunità Montana di Valsassina e Lario, conquista un clamoroso terzo posto di gruppo a quota 4.936. E Silvia Maria Gisella Bosio con i suoi 2.907 voti fa entrare in consiglio anche Forza Italia. Un piccolo capolavoro del dominus di questa parte, quel Mauro Piazza che fu allievo (al liceo) proprio di Antonio Rusconi e che in politica si è abbeverato, decenni fa, dal sapiente Bruno Colombo. Il pre-elezioni provinciali è stato meritevole di paragone con una partenza di Formula1; a fine corsa l’ha spuntata lui, emergendo a danni del “nemico interno” e collega in consiglio regionale Giacomo Zamperini.

Quest’ultimo apre la galleria di chi invece ha perso (a modo suo). Perché gira voce che fino a ieri Zampe gongolasse per la possibile sconfitta del suo stesso gruppo, augurandosi e contando su un esito da soli 5 seggi per il centrodestra a Villa Locatelli. Puntualmente smentito. E dire che qualcuno, tra i media lecchesi, se l’è pure bevuta. Invece, i magheggi di Piazza hanno visto confermati sei consiglieri, con l’accesso in aula di F.I. e i notevoli risultati di cui sopra per Micheli&Pasquini, notoriamente in buoni rapporti col sottosegretario regionale.

Unico cruccio, la mancata conferma dello “storico” esponente leghista Stefano Simonetti, primo dei non eletti del cdx (che potrebbe quindi rientrare in Provincia).

Vero, un uomo di “Zamperini” (Negri) si è piazzato secondo assoluto alle spalle di Micheli – ma distanziato di migliaia di voti.

E poi, tra i perdenti sparsi c’è pure quel colichese Ielardi che, formalmente della Lega si sussurra sia stato assai “spinto” da destra in campagna elettorale. Purtuttavia è rimasto malamente fuori dal consiglio. E dire che anche tra i pezzi grossi della Casa dei Comuni c’era chi lo temeva quasi come uno spauracchio.

Male anche, come detto, gli ambiziosissimi Civici con il loro unico rappresentante nell’assemblea provinciale. E si leccano le ferite in area PD, con Passoni a ricordare come “una alternativa era ed è possibile se ci si unisce per affrontare i veri problemi di tutti gli amministratori, non solo quelli di una parte“. La quale parte sarebbe appunto quella dell’ex senatore Rusconi.

Da sottolineare nella lista del centrosinistra il risultato personale di Paolo Lanfranchi che risulta il più votato del gruppo con 6.652 preferenze.

Adesso e per un anno e mezzo ancora Alessandra Hofmann governerà con i sei voti più il suo a sovrastare i 5+1 del (tanto per cambiare) disunito centro più sinistra.

Ma attenzione, la sberla presa da Zamperini con il modesto risultato dei suoi sodali (si sa che Pasquini è tutt’altro che un suo amico…) lo renderà probabilmente vieppiù iroso verso l’avversario interno Piazza.

E dunque, pure a centrodestra il clima potrebbe trasformarsi rapidamente dal sereno di oggi alla tempesta in vista delle comunali di Lecco 2026.

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