CACCIA, M.V. BRAMBILLA: “DECLINO CONTINUO E INARRESTABILE, BENE COSÌ”

LECCO – “Il declino della caccia continua, inarrestabile, ed è un gran bene”. Lo afferma l’onorevole Michela Vittoria Brambilla, presidente dell’Intergruppo parlamentare per i Diritti degli animali e la Tutela dell’Ambiente e presidente della Lega italiana per la Difesa degli Animali e dell’Ambiente.

Brambilla commenta i dati sui tesserini venatori in Lombardia pubblicati da ‘Caccia&dintorni’ e ripresi dalla stampa locale: 26mila in meno in dodici anni, da 78.308 nel 2011 a 51.671 nel 2023. “Una tendenza coerente – sottolinea la parlamentare – con quella in atto da decenni a livello nazionale che rispecchia il grande cambiamento culturale della nostra società”.

“I cacciatori – prosegue Brambilla – erano circa 1,7 milioni nel 1980, ora si stima che siano meno di 500mila. Tutto fa pensare, per varie ragioni, non ultimi i fattori culturali e demografici (la maggior parte dei praticanti ha più di 65 anni), che tale numero sia destinato a ridursi ulteriormente. Dovrebbero prenderne nota senza indugio i troppi politici, a tutti i livelli, compiacenti con questa lobby sempre meno rappresentativa, la cui base si assottiglia da un anno all’altro. Non sarebbe più saggio, ed elettoralmente più pagante, condividere le preoccupazioni della maggior parte della popolazione italiana sulla conservazione del nostro patrimonio naturale e sulla sicurezza nei boschi e nelle campagne durante le stagioni venatorie?”

“Non è solo un errore tecnico, ma politico, non aver impugnato, come il governo aveva la possibilità di fare, la barbara legge di revisione ordinamentale della Regione Lombardia che introduce impressionanti modifiche delle norme sulla caccia – aggiunge Brambilla -. Per esempio, la possibilità di utilizzare come richiami vivi gli uccelli feriti durante l’attività, di praticare anche in pianura la caccia al cinghiale con terreno coperto di neve, di consentire alle associazioni venatorie la gestione delle oasi di protezione: il classico caso di Dracula nominato presidente dell’AVIS. Dovrà estinguersi del tutto la categoria dei cacciatori perché nei palazzi capiscano che non vale la pena di supportarli?”