EXPORT ALIMENTI DI ORIGINE ANIMALE, IL RUOLO DI ATS BRIANZA

LECCO – I prodotti alimentari “Made in Italy” sono molto richiesti in tutto il mondo, in quanto considerati sinonimo di qualità e sicurezza.

Ma esportare per un’azienda comporta un oneroso iter da seguire: oltre all’obbligo di conformità alle disposizioni vigenti europee in materia di igiene e sicurezza alimentare, le aziende esportatrici devono attenersi alle normative e alle certificazioni richieste dai paesi destinatari dell’esportazione, fornendo determinate garanzie, attraverso i certificati sanitari che accompagnano le merci.

Le normative variano a seconda della destinazione e del tipo di prodotto da esportare e sono in continua evoluzione; inoltre spesso, per mantenere elevati livelli di protezione, i paesi terzi impongono nuove regole, requisiti speciali e garanzie in materia di sicurezza di cui i modelli di certificato sanitario concordati fra il paese importatore, il Ministero della salute e/o la Commissione Europea rappresentano solo la classica punta dell’iceberg.

Esportare per le aziende rappresenta un processo complesso ed oneroso che comporta necessariamente un approccio condiviso da tutte le parti coinvolte: per poter esportare in un paese terzo bisogna infatti dimostrare che i propri prodotti rispettano criteri di sicurezza alimentare almeno pari e non inferiori a quelli stabiliti dalla normativa nazionale del paese di destinazione.

Nella tabella che segue sono indicati gli stabilimenti che insistono sul territorio di ATS Brianza (province di Lecco e Monza) iscritti negli elenchi del Ministero della Salute degli impianti autorizzati all’esportazione verso Paesi Terzi (dati 2023):

PAESE DI DESTINAZIONE NUMERO DI STABILIMENTI

ISCRITTI IN LISTA

USA                             6*
GIAPPONE                             5
SINGAPORE                             5
HONG KONG                           14
CANADA                           10
VIETNAM                              1
EAU                              0
AUSTRALIA                              2

* a giugno 2024 un ulteriore stabilimento ha superato la visita ispettiva di Ministero e Regione finalizzata all’iscrizione della ditta stessa nell’elenco degli stabilimenti autorizzati ad esportare verso gli USA, per cui gli impianti passeranno da 6 a 7 entro la fine del 2024.

In questa tabella sono indicati gli stabilimenti sul territorio di ATS iscritti negli elenchi degli impianti autorizzati all’esportazione verso Paesi Terzi, direttamente gestiti da Paesi Terzi stessi (dati 2023):

PAESE DI DESTINAZIONE NUMERO DI STABILIMENTI

ISCRITTI IN LISTA

ARABIA SAUDITA 2
ARGENTINA 4
BRASILE 7
CILE 4
CINA 2
COREA DEL SUD 2
COSTA RICA 4
ECUADOR 1
MESSICO 2
PANAMA 3
COLOMBIA 5
TAIWAN 7
TURCHIA 0
UNIONE DOGANALE- FEDERAZIONE RUSSA 4

La struttura “Export Paesi Terzi” di ATS Brianza

“Per soddisfere i diversi requisiti richiesti e sostenere sempre di più la competitività delle imprese del nostro territorio – spiega Diego Perego, direttore del Dipartimento Veterinario di ATS Brianza – abbiamo creato, all’interno del Dipartimento Veterinario, un’apposita struttura “Export Paesi Terzi” che promuove la conoscenza e il rispetto delle garanzie igienico sanitarie, richieste dai Paesi Terzi importatori”.

All’interno di questa struttura opera un team di veterinari ufficiali dediti soprattutto alle problematiche legate all’esportazione di prodotti di origine animale, che supporta le aziende nella verifica dei requisiti richiesti dai paesi terzi, un’attività che richiede la presenza pressoché continua di veterinari ufficiali negli stabilimenti.

E la struttura Export Paesi Terzi  di ATS Brianza fa scuola: nel 2024 infatti ha organizzato un corso di formazione rivolto ai veterinari ufficiali intitolato: “Attività di controllo ufficiale negli impianti abilitati all’export”. Sono state dedicate al corso 4 giornate presso aziende abilitate all’export verso Paesi Terzi e dedite alla produzione di prodotti a base di carne (salami) e di prodotti a base di latte (formaggi). Obiettivo del corso è stato quello di approfondire tematiche specifiche dell’attività di controllo ufficiale in stabilimenti che effettuano export e rilascio delle attestazioni/certificazioni ufficiali.

Nella seguente tabella sono riportati i numeri dei certificati export e delle attestazioni, necessarie al veterinario ufficiale della ditta che esporterà per potere redigere i certificati previsti dal paese terzo, rilasciate dal 2023 a luglio 2024, con le suddivisioni per i paesi Terzi maggiormente coinvolti nelle esportazioni.

Dalla tabella si può evincere un deciso aumento delle certificazioni (30%), in particolare verso gli Usa (40%), paese maggiormente interessato dall’export dei prodotti a base di carne.

Si sottolinea come i dati, se correlati alla situazione italiana legata alla PSA (peste suina africana), mostrino che ATS Brianza, grazie alla presenza di 6 (a breve 7) impianti USA, sia l’ATS lombarda più coinvolta nell’export verso gli USA dei prodotti a base di carne, seconda solo alle zone di prosciutto crudo DOP (Parma e San Daniele).

Le esportazioni nel mercato USA

Certamente l’ammissione di un’azienda alla filiera USA, per i prodotti soggetti alla giurisdizione FSIS quali ad esempio carne e derivati, rappresenta una delle espressioni più alte di quanto sopra riportato, in quanto l’iter autorizzativo è un processo di miglioramento aziendale sia dal punto di vista strutturale sia di sicurezza alimentare, con requisiti specifici dettati dalla legislazione statunitense a cui le aziende esportatrici si devono adeguare.

A complicare la situazione poi, il fatto che l’iter non termina nel momento del superamento della visita ispettiva ministeriale per il rilascio dell’autorizzazione all’iscrizione, ma continua perennemente sia per la presenza del veterinario ufficiale di ATS durante la produzione (ex daily inspection), sia per la emanazione di adeguamenti da parte delle autorità competenti statunitensi, ma anche per la loro visita di controllo biennale su alcuni degli impianti autorizzati.

Si crea quindi con le aziende un’incessante collaborazione necessaria per adempiere al meglio alle severe richieste, soprattutto del mercato americano.

Nel 2023 i controlli “ex daily inspection“ effettuati da ATS Brianza nelle 6 imprese del territorio per le esportazioni di alimenti di origine animale verso gli USA sono stati 610, mentre alla fine di luglio del 2024 sono già 461 (rispetto ai 333 del 2023 nello stesso periodo), manifestando un’importante aumento delle esportazioni, due ditte infatti hanno richiesto di istituire due turni di produzione anziché uno.

Nel corso dell’anno vengono effettuate 72 verifiche delle modalità di conduzione del monitoraggio preoperativo e di adozione delle azioni correttive, la notte/mattina prima dell’inizio delle lavorazioni, 6 controlli serali delle pulizie di fine lavorazione, 12 supervisioni, 30 controlli microbiologici ambientali nell’ambiente di confezionamento dei prodotti USA e 30 campionamenti microbiologici su prodotti finiti pronti per export USA.

“Risulta evidente – sottolinea il direttore generale di ATS Brianza Michele Brait – che, oltre all’imprescindibile ruolo e la responsabilità dell’industria, anche i nostri veterinari ufficiali costituiscono un anello fondamentale del processo che può garantire l’esportazione degli alimenti di origine animale verso Paesi Terzi, Usa nello specifico, l’espansione del commercio e la conquista di nuovi mercati. Riceviamo spesso encomi e manifestazioni di ringraziamento dalle imprese con le quali collaboriamo, che evidenziano l’importanza del nostro impegno che permette loro di ampliare i mercati di vendita e aumentare di conseguenza il fatturato”.

“Il raggiungimento di questi importanti obiettivi – conclude il direttore generale – è possibile solo sulla base di un’adeguata conoscenza, del rispetto reciproco tra gli attori coinvolti e dei requisiti, sia a livello di stabilimenti che di produzioni e di autorità di controllo. La forza imprenditoriale del territorio in quest’ambito nasce e cresce costantemente grazie anche ai nostri dipendenti che, con grande professionalità e umiltà si mettono a disposizione delle aziende che creano benessere, posti di lavoro, coinvolgendo mercati sempre più globali”.