ORATORI LECCO ALTA, NEI CAMPEGGI FILM ED ESPERIENZE DI 18ENNI A NAPOLI

LECCO – I campeggi sono settimane in cui favorire sane e nuove amicizie e offrire l’opportunità a chi partecipa di chiudere in bellezza e pienezza l’esperienza degli oratori estivi. Le gite e i momenti conviviali vissuti da tanti ragazzi di ogni età (elementari, medie e adolescenti), aiutati dai loro educatori e animatori, sono il ritratto più bello verso cui si compie il tempo estivo di ViaVai (slogan dell’oratorio estivo diocesano).

Anche gli Oratori Lecco Alta hanno offerto ai ragazzi che hanno aderito alla proposta estiva un’esperienza unica e indimenticabile che ha suggellato un’estate più che positiva alla luce della cura ed educazione dei ragazzi per fasce d’età con l’oratorio di Laorca per le Medie e l’oratorio di San Giovanni per le elementari.

Eugenio Borgonovo

Il campeggio più innovativo e intenso è stato quello vissuto dai 18enni tra Napoli e Caserta, strutturato in modo che i primi tre giorni fossero incentrati su attività di volontariato, mentre i restanti quattro organizzati in modo più simile a una vacanza. “Eravamo in 19, di cui un sacerdote (don Marco Della Corna), quattro educatori e quattordici giovani tra i 17 e i 20 anni degli oratori di San Nicolò e San Giovanni in Lecco – spiega Eugenio Borgonovo, educatore degli oratori Lecco Alta –. Le ragazze, i ragazzi e gli educatori nei primi tre giorni sono stati divisi in tre gruppi che hanno svolto diverse attività di servizio. La prima presso il Cottolengo di Trento la Ducenta, una RSA per anziani affetti anche da autismo, dove i giovani hanno animato le giornate dei pazienti organizzando giochi e momenti musicali”.

“La seconda attività è stata svolta alla Pizzeria dell’Impossibile, una realtà del Rione Sanità di Napoli in cui lavorano alcuni giovani detenuti del carcere minorile di Nisida che sono a fine pena – prosegue Borgonovo -. “Le ragazze che han partecipato hanno potuto interagire con loro e fare delle pizze solidali – normali pizze che poi vengono regalate ai più bisognosi della città. L’ultima attività era legata a Scampia e alla comunità Rom di Giugliano. Chi vi ha partecipato ha animato le mattine al mare con i bambini del campo rom assieme a degli scout di Parma, mentre nei pomeriggi le attività sono state differenziate. Il primo giorno sono andati al carcere di Nisida per incontrare dei detenuti, il direttore del carcere e la procuratrice generale dei minori. Il secondo giorno hanno svolto animazione di strada al lotto B di Scampia, mentre il terzo hanno animato con giochi il campo rom di Giugliano. Tutte le esperienze sono state molto forti e ricche di emozioni per i ragazzi e le ragazze, che sono tornate a casa consapevoli di essere fortunati nel vivere la loro vita a Lecco e con la volontà di tornare a svolgere queste attività di volontariato nei luoghi campani”.

Don Giuseppe Pellegrino

Il Campeggio Medie si è svolto nella tradizionale location di Cancano e aveva come tema il film del 1984 Karate Kid. “Un campeggio che quest’anno ha fatto una scelta: costruire i ragazzi di domani offrendo loro un valore aggiunto che ha come primo tassello la vera amicizia, un dono che non va affatto trascurato in un mondo dove trionfa più l’apparenza che la sostanza (relazioni). È la sostanza di questo film che abbiamo, insieme agli educatori, voluto trasmettere ai ragazzi, che richiama dei termini, in voga anche oggi, ma riletti in un’ottica propria del Vangelo – spiega don Giuseppe Pellegrino responsabile della Pastorale Giovanile degli oratori – .Amicizia, competizione, crescita, perseveranza, lealtà, rispetto e sfida. Parole non solo belle ma profonde che, se illuminate dagli stessi sentimenti di Gesù che le ha insegnate ai suoi discepoli, possono far fare ai ragazzi di oggi quel salto di qualità che li apre e li attrezza alle “sfide” del mondo degli adulti in cui – chi crede e opera come Gesù – può fare la differenza”.

La partecipazione è stata molto intensa e propositiva. Ben 36 ragazzi/e delle Medie – sostenuti dai loro animatori e catechisti che durante l’anno li hanno accompagnati, hanno vissuto con gioia questo tempo dedicato a loro. Gite, momenti di gioco, riflessioni sul film e la messa quotidiana hanno riempito il cuore di chi li ha curati e coccolati. “Il gruppo medie che è già una piccola grande realtà – conclude don Giuseppe – vede le ragazze di III media quasi pronte ad animare con amore e coraggio l’oratorio e le esperienze che verranno”.

Il Campeggio degli Adolescenti ha avuto come linea guida il film del 2003 Una settimana da Dio. ”La novità principale di quest’anno sta nella differenziazione dei cammini anche per ciò che concerne l’estate tra Ado (I-III Sup) e 18enni che hanno vissuto un’esperienza diversa dal solito, unendo alla vacanza vera e propria l’esperienza del servizio a Napoli e Caserta” racconta don Giuseppe.

“Il tema dato al campeggio Ado nasce da una provocazione che il protagonista del film Jim Carrey vive nel ruolo di Bruce Almighty, giornalista di una tv privata molto capace a intrattenere la gente anziché raccontare semplici storie. Incapace di riconoscere questo suo talento, Bruce come accade spesso tra i ragazzi, pensa che per risolvere ogni problema della vita basta essere “onnipotenti” come Dio. E invece l’incontro con Dio lo porta a riflettere su di sé nei confronti della vita e di chi ci è accanto. Grazie a Dio e a Grace sua fedele compagna, intuisce che tutto dipende da come noi scegliamo di vivere e soprattutto chi vogliamo essere cioè come Dio o discepoli. Una condizione che l’interprete di Dio nel film (Morgan Freeman) suggerisce a Bruce con una piccola e semplice frase: “sii tu il miracolo!”. Ognuno di noi può essere il miracolo di se stesso se intuisce che tutto può cambiare quando davanti al quotidiano ci si pone in una prospettiva del tutto nuova e per un bene più grande che è quella a cui Dio chiama tutti (vocazione). Tutti possiamo imparare a diventare grandi agli occhi di Dio pur restando quelli di ieri: piccoli ma pieni di umiltà e coraggio davanti alle sfide della vita”.

Sedici sono stati gli adolescenti che hanno acconsentito a questa proposta estiva. L’obiettivo, in parte compiuto, ha visto il sostegno di alcuni educatori nel rielaborare il tema del film e trasmetterlo ai ragazzi. “Vivere insieme non è mai facile ma è pur sempre un’esperienza da ripetere e migliorare con l’aiuto di tutti e del buon Dio” -conclude don Giuseppe -. Alla base di ogni nuovo progetto c’è sempre un bisogno che per questi ragazzi potremmo tradurre così: investire sul loro futuro con il coraggio e la pazienza di chi non ha paura di fare scelte che privilegino il cuore alle prestazioni. Un ragazzo o una ragazza che accetta di crescere così è un grande segno: è il segno che dietro all’apparente miracolo c’è un dono di Dio cui rivolgersi e imparare, con fede, a ogni età”.