CALOLZIO, BAGARRE SULLA PROTEZIONE CIVILE: MAZZOLENI ESCE DALL’AULA

CALOLZIOCORTE – Un consiglio comunale denso di tematiche e dai toni accesi quello della serata di ieri, con la capogruppo di minoranza Sonia Mazzoleni che, a causa di un diverbio riguardo l’approvazione della convenzione sulla protezione civile intercomunale della Valle San Martino e della Comunità Montana, ha abbandonato l’aula.

Come spiegato dal sindaco Marco Ghezzi, la convenzione con la Comunità Montana Lario Orientale – Valle San Martino “permetterà una migliore sinergia degli enti in caso di eventi gravi ed estesi, mantenendo la struttura delle singole protezioni civili. Le eventuali spese della convenzione sono calcolate in proporzione alla popolazione e all’ampiezza del territorio comunale, nel caso di Calolzio si attestano al 36% del totale, ad esempio per l’acquisto di mezzi in condivisione”.

La capogruppo di Calolziocorte Bene Comune Sonia Mazzoleni ha richiesto “risposte alle domande sottoposte in commissione: in particolare l’importo totale delle assicurazioni e se nelle assicurazioni siano incluse altre figure comunali oltre ai volontari”; il sindaco ha risposto che “le assicurazioni ammontano a 1780 euro per 28 dipendenti, incluso l’assessore alla protezione civile”, cifra giudicata insufficiente da Mazzoleni.

Mazzoleni ha poi espresso le sue perplessità sulla convenzione: “Perché si è deciso ora di aderire ad una convenzione che nella totalità comprende 26 comuni, in gran parte lontani territorialmente da Calolzio? Cosa ne è stato del progetto nel vostro programma elettorale, in cui si prospettava una protezione civile della Valle San Martino e non certo un’entità come quella della Comunità montana?”

In risposta il consigliere Fabio Pio Mastroberardino, rappresentante del Comune che ha sottoscritto la convenzione con la Comunità Montana, ha evidenziato: “Il progetto nel nostro programma elettorale è ciò che stiamo votando questa sera, un lavor che va avanti da più di un anno; non c’è motivo per i comuni al di fuori della Valle San Martino di entrare in una convenzione che riguarda solo il nostro territorio”.

Ghezzi e l’assessore alla Protezione civile Cristina Valsecchi hanno inoltre sottolineato che “la convenzione permette di avere vantaggi sui bandi, a cui ora non è sostenibile partecipare per la mancanza di personale e le difficoltà dell’ente, e permette di abbattere i costi”.

Mazzoleni, dichiarando il voto contrario del proprio gruppo, ha voluto sottolineare il lavoro svolto in passato da coordinatrice della protezione civile e ha criticato la misura: “Ritengo che la convenzione sia poco chiara dal punto di vista economico, il sindaco non ha condiviso in anticipo lo stato del progetto né ha fatto partecipare i volontari alla decisione: come detto in commissione, ci siamo riuniti a decisione presa. Con la protezione civile non avete mai evitato gli appuntamenti istituzionali, ma non avete mai dato alcun riconoscimento ai volontari, umiliandoli con condizioni assicurative inferiori a quelle degli amministratori. La vera motivazione dell’adesione è che in sei anni non avete trovato figure per sostituire i volontari in uscita e ora gli uffici non riescono nemmeno a rispondere ai cittadini”.

“La convenzione – ha concluso Mazzoleni – sarà solo un costo, tra spese fisse che sono convinta ci saranno e altre variabili non quantificabili; il mio auspicio è che, alla fine del vostro mandato, della protezione civile non rimangano solo le macerie”.

Il discorso ha causato una discussione animata in aula: il sindaco Ghezzi ha bollato le parole di Mazzoleni come “non veritiere e confuse” e, durante la risposta dell’attuale assessore Cristina Valsecchi alle sue parole, Mazzoleni è uscita dall’aula.

Il consigliere Marco Bonaiti, a seguito dell’uscita, ha commentato: “Da volontario, auspico che i volontari collaborino con passione anche nel nuovo ordinamento; dopo gli eventi di questa sera, la mia paura è che la protezione civile possa diventare una possessione personale, che sarebbe la cosa più sbagliata per un organismo per natura aperto”.

Il capogruppo di Cambia Calolzio Diego Colosimo ha auspicato che “l’apertura alla convenzione possa favorire la buona attività degli enti in difficoltà; credo sia utile fare un bilancio della convenzione a seguito dell’attivazione, per valutarne la bontà”.

Un altro punto sollevato in consiglio è stato la proposta di poter modificare il progetto della Lecco-Bergamo, proposto dalla minoranza: il sindaco, dopo aver partecipato ad un incontro con il commissario straordinario, ha ribadito l’impossibilità di modificare le cose senza ripartire da capo e quindi perdere i finanziamenti. Ghezzi ha confermato che nelle prossime settimane inizierà gli incontri con le persone che saranno espropriate non temporaneamente a causa dei lavori e che “entro fine anno si terrà la conferenza dei servizi e dopo la legge di bilancio si conoscerà l’importo definitivo del lotto”.

Sul tema sicurezza, la minoranza ha evidenziato che “il fenomeno delle occupazioni non va gestito con i delimitatori, i nomadi hanno diritto a spazi per ristorarsi mentre ora sostano sulla strada e mettono a rischio loro stessi e i passanti”; Ghezzi, in risposta, ha affermato che “le chiusure sono l’unico modo per arginare i loro comportamenti incivili, inaccettabili nella nostra società”.

Sono stati poi discussi bilancio e budget della società in liquidazione Ausm, alla presenza dell’amministratore Andrea Bonaiti: la società prevede per il prossimo anno un utile, nonostante l’attività limitata. I punti hanno incassato il voto a favore di Bene Comune, che ha invitato il liquidatore ad adempiere il prima possibile per evitare costi, e il voto contrario di Cambia Calolzio, storicamente contraria alla liquidazione.

Il consiglio ha successivamente approvato una convenzione con il comune di Vercurago che, come spiegato dall’assessore Aldo Valsecchi, “prevede la possibilità per tre famiglie di Calolzio di usufruire gratuitamente dei servizi di asilo nido a Vercurago, evitando la lista di attesa di 16 bambini del nostro asilo”.

La consigliera Anna Bruna Frigerio ha parlato di “incongruenza da parte dell’amministrazione, che ha sempre detto di avere abbastanza posti per servire la richiesta”. Il sindaco ha replicato che “ottenere i contributi da 720mila euro per rifare l’asilo avrebbe significato iniziare i lavori a ottobre, il che sarebbe stato infattibile perché l’asilo attuale non è ampliabile e l’unica alternativa sarebbe stata ampliare la scuola di Sala”.

A chiudere il consiglio, la discussione della proposta di Cambia Calolzio di sostenere il salario minimo nazionale. Come spiegato dal capogruppo Diego Colosimo, “riprendendo la proposta di un salario minimo nazionale a 9 euro l’ora, ritengo utile inserire negli appalti comunali queste garanzie minime per i lavoratori nella direzione del minimo salariale”.

L’assessore Dario Gandolfi e il sindaco hanno risposto di non reputare il consiglio comunale la sede adatta per approvare questo punto, poiché applicarlo limitatamente al territorio mette in difficoltà la concorrenza ed è più necessario riflettere sui danni della globalizzazione.

Michele Carenini