L’OPINIONE. ARIA ELETTRICA E OCCHI AL CIELO PER IL CONCERTO GALLEGGIANTE

C’era dell’elettricità nell’aria ieri sera sul lungolago di Lecco.

Quella post temporale di poche ore prima.
Quella delle prove del complesso di Paolo Fresu.
Quella del pubblico pagante in coda per la coda per il concerto post temporale e post prove di Paolo Fresu.

E poi c’era l’elettricità del Comune che si tagliava con una ghigliottina perché non aveva un Piano B, tantomeno a quell’ora, per trasferire il concerto di Fresu al Palataurs, e così guardava il cielo e le app meteo, le app meteo e il cielo perché non piovesse, che comunque resta un passo avanti perché di solito su traffico, lavori, Bione, tasse, parcheggi, sicurezza guarda solo il cielo.

Questa elettricità correva sui fili della paura non per non dover far alzare dai gradoni gli spettatori, sentimento nobile, ma per il più comune sentimento di questi tempi politici.
Tenere il culo sulla poltrona. Il proprio.
Un flop organizzativo sarebbe stato irrimediabile.
Lo si è visto dalla presentazione dell’Assessore Piazza che ha ringraziato tutti in un elenco che ha tralasciato solo il proprietario della fabbrica delle spine elettriche, dalle sue e non solo numerose e continue storie e post sui social mai fatte prima.

Se non fossimo stati lì, dalle notifiche sul cellulare sembrava che fosse in corso un concerto di Vasco Rossi a San Siro per 60.000 spettatori.
Era invece il pur immenso Paolo Fresu, su una piattaforma di 40 metri quadri per nemmeno un migliaio di persone.

Schiaffeggiate dal vento, molto, troppo vento e dallo sciabordio delle acque che era tutto romantico e suggestivo ma pur venduta quasi come tale dall’eccitazione amministrativa non era la prima notte di nozze.

A meno che il Sindaco, nella passerella della politica in tutti questi eventi non stesse pensando in un corto circuito appunto elettrico di essere il principe col diritto medievale dello ius primae noctis.

Ecco, quello, se serve fare luce con tutta questa elettricità, gli va ricordato che lo ha già esercitato agli elettori a ottobre del 2020 con le elezioni.

Abbiamo già dato.

Thomas Paul Cayard Edison

 

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