MILANO ANNI ’60 A PALAZZO DELLE PAURE: BELLA LA MOSTRA, MENO LE SCHEDE

LECCO – Da una settimana si può visitare e vedere “MILANO ANNI ‘60. Da Lucio Fontana a Piero Manzoni, da Enrico Baj a Bruno Munari”.

Una mostra che è l’ultima puntata di un ciclo sulla creatività italiana del Novecento e in particolare si concentra sul fervore che ha toccato Milano negli anni Sessanta, quando contemporaneamente anche Roma e Torino producevano esperienze originali.

Perché l’arte è così: identitaria più per il luogo dove una corrente nasce e si esprime che non per i luoghi di formazione degli autori. Tra la settantina di opere selezionate dalla curatrice Simona Bartolenapossiamo trovare le firme di lecchesi come Angelo Dozio, Antonio Scaccabarozzi, Tino Stefanoni.

Dire che una mostra è molto bella può sembrare quasi scontato, questa però oltre ad essere un buon percorso nel periodo storico descritto è pure alla portata di tutti e comunque per chi quel momento lo conosce poco.  Utile per vedere la lecchesità che ha avuto i suoi artisti di rilievo.

Spiace molto, quindi, per alcune pecche che feriscono la rassegna: sono grossolani errori nei pannelli esplicativi delle opere, martoriate da refusi, errori di date che spostano a cent’anni indietro – e anche da verbosità dispersiva. Ciò lascia il sapore amaro quasi come se, “Tanto a Lecco cosa vuoi? Non vale la pena di curare i particolari”.

Eppure sono proprio i dettagli che, a parere di chi scrive, rivelano rispetto sia per l’opera dell’autore, sia per le visitatrici e i visitatori. Insomma un inutile sfregio, peccato.

L’esposizione, prodotta e realizzata da ViDi cultural, in collaborazione con il Comune di Lecco e il Sistema museale urbano lecchese, completa come detto il ciclo espositivo di Percorsi nel Novecento, programma ideato dalla direzione del Sistema museale urbano lecchese.

L’assessore alla cultura del Comune di Lecco Simona Piazza ha dichiarato: “Questa serie di eventi  ha portato a una crescita nel numero di visitatori, sia locali, sia provenienti da fuori città o provincia, e ha contribuito a posizionare Palazzo delle paure tra i luoghi e i musei in grado di ospitare grandi esposizioni”.

L’esposizione rimane aperta al pubblico fino al 24 novembre 2024, martedì dalle 10 alle 14, da mercoledì fino a domenica dalle 10 alle 18, lunedì chiuso.

Per la spiegazione del periodo e del filo conduttore della rassegna, redatta dall’organizzazione, clicca qui.

Una carrellata con foto e video di alcune opere in mostra:

N. A.