CALCIO: COME SARÀ IL LECCO DI ALIBERTI? SOCIETÀ, STADIO E OBIETTIVI

LECCO – Finisce ufficialmente l’era dei Di Nunno alla Calcio Lecco: è stato infatti pre-ufficializzato dalle parti coinvolte il passaggio della società alla Alefra Srl, società “cassaforte” dell’imprenditore Aniello Aliberti.

A prendere parola per primo è proprio Paolo Di Nunno, che dice: “Ho accolto il vostro invito con sofferenza, ma vi lascio in mano ad un imprenditore che spero vi porterà in serie A. Auguro tante stagioni vincenti e ringrazio tutti”. Spazio poi al nuovo patron della squadra lariana: “Domani la firma dal notaio e da domani saremo operativi come una nuova struttura, anche se dovremo correre perché i tempi sono abbastanza stretti. Da parte mia voglio ringraziare, o maledire, Corrado Valsecchi, perché è grazie al suo supporto che ho conosciuto la realtà di Lecco e degli imprenditori. Ringrazio anche chi ha collaborato a questa trattativa: Di Nunno, Manfredini e il commercialista Micheli“.

“Da parte mia avrò come collaboratori mio fratello Michele e mio figlio Francesco, che da tifoso lecchese mi ha spinto verso questo passo molto impegnativo, sia dal punto di vista economico che del tempo da dedicare – continua Aliberti -. Ambisco a una società con una governance il più simile possibile a quella delle aziende che ho sempre gestito e che fanno parte del mio gruppo.

“Sulla spesa, io e Di Nunno abbiamo raggiunto l’accordo e abbiamo deciso di evitare di annunciare quanti soldi sono girati. L‘ambizione sportiva è di fare un campionato di Serie C dignitoso e, perchè no, vedere se possiamo ambire alla promozione. Sicuramente la squadra non verrà costruita per galleggiare o andare nella parte bassa della classifica. Ma il calcio non è una scienza esatta. Sicuramente non andremo al risparmio, ma non dico che compreremo chissà chi per arrivare subito in Serie A”. 

Fronte societario: “Abbiamo dei contatti sia per il direttore sportivo che per l’allenatore. Abbiamo fatto dei sondaggi per vedere chi poteva venire a Lecco. I nomi ci sono, ma fino a che non ho avuto l’accordo del trasferimento non potevo impegnarmi ufficialmente. Abbiamo due DS e a seconda di chi scegliamo vediamo l’allenatore. Non si esclude neanche di tenere chi c’è”.

Un riassunto di un paio di mesi per raccontare la trattativa: “Al di la di quello che è stato detto tra tifosi e Di Nunno, quest’ultimo non ha lasciato la barca in mezzo al mare, anzi ha pagato altri soldi per la mancata iscrizione. Dopo che sono gli altri acquirenti si sono fatti da parte, mi sono trovato davanti a un bivio: o lasciare stare tutto o vedere se fosse possibile comprare il 100% dell’azienda, per poi avere altri azionisti che diano una mano. La mia posizione non cambia: avrei piacere di avere altri imprenditori per non avere sulle spalle l’onere di tutta la società. Comunque, mi assumo il rischio di andare avanti da solo. Il Lecco entra a far parte di Alefra Srl, la società che detiene pacchetti azionari del gruppo e immobili, è la società cassaforte della famiglia”.

“Per quanto riguarda le strutture, andrebbero stravolte – dice Aliberti -. Abbiamo dei vincoli, ma io avrei delle bellissime idee per rendere lo stadio ancor più bello. In parte però dovremo chiedere aiuto al proprietario dello stadio, il Comune. Penso sia il caso di preparare un progetto, parlarne con il sindaco e vedere come il Comune può partecipare. Sia per un fatto estetico che per un discorso di spazi (palestra, sala massaggie ecc.). Vediamo le opportunità”.

Si chiude con note allegre. “Prima hanno messo Battazza, poi hanno fatto lo stadio. Penso sia difficile escluderlo dalla compagine, assolutamente. L’ultima partita, con il Lecco già retrocesso, mi ha dato la spinta emotiva: mi aspettavo uno stadio deserto e un clima ostile, invece ho trovato curva e tribuna piena. È stato un fatto molto positivo” conclude il nuovo presidente della Calcio Lecco con un già iconico “forza Lecco“.