OPERE FALSE PER 400MILA EURO, LECCHESE DENUNCIATO DALLA PROCURA DI BARI

BARI – C’è anche un lecchese coinvolto nell’inchiesta sulla produzione di opere d’arte e certificati falsi, partita da Bari e durata alcuni mesi. Sotto osservazione decine di opere e centinaia di fotografie d’autore rivelatesi, secondo l’accusa, non autentiche. Valore dei falsi 400mila euro.

L’uomo è tra le 40 persone denunciate in tutta Italia, perché durante la perquisizione che lo ha riguardato sono stati rivenuti documenti ritenuti collegati alla rete di falsari.

Titolare dell’inchiesta è la Procura di Bari con l’ausilio del nucleo Tutela patrimonio culturale dei carabinieri di Bari comandato dalla tenente Michelangela Stefano e degli analoghi nuclei delle città di Torino, Bologna, Monza, Genova, Firenze e Siracusa. In tutto sono state compiute 20 perquisizioni.  Le accuse riguardano i reati di falsificazione di opere pittoriche, loro immissione sul mercato attraverso mercanti d’arte, case d’asta e fiere e la falsificazione delle attestazioni di autenticità che accompagnavano le opere.

In alcune gallerie italiane e presso dei collezionisti d’arte sono stati sequestrati numerosi esemplari in particolare 8 tavole preparatorie per la realizzazione di opere false dell’artista Nino Caffè, 27 dipinti attribuiti all’artista, venti dipinti attribuiti ad artisti come Schifano, Borghese, Alinari, Sassu, Guidi, Dorazio, Scheggi e Vasarely, 243 fotografie di opere di Nino Caffè, 3 autentiche false ancora di Caffé e di Pistoletto, 34 faldoni e raccoglitori contenenti informazioni riguardo opere di Nino Caffè, vari computer e attrezzatura ritenuta adatta alla falsificazione.

SOTTO ALCUNI DEI FALSI SEQUESTRATI