IL GRAFFIO. “IL FUCILE E L’IMPERMEABILE. PER MOSTRARE IL POCO CHE SI HA”

E dopo la categoria “scappati di casa” la politica ci colpisce nel suo declino di qualità e senso della misura con la categoria “sparati di casa” che spesso sono sempre fratelli.

Gli spari che si sentono e si vedono anche su muri e pensiline dei bus trovano ampia eco perché sono un po’ come quelle notizie di uomini in impermeabili davanti alle scuole o alle signorine al parco, anche in questa occasione uno mostra non solo quello che ha, ma anche quello che può. Poco.

Noi qui, indifesi spettatori a mani alzate senza nemmeno possibilità di scegliere il canale, bum bum, vai in macchina e l’impermeabile te lo trovi aperto davanti sul bordo della strada, tra uno svincolo e la super dove il vecchio falò da copertone, decisamente più dignitoso, ora è un lampione e due faretti per una doppietta.

L’innesco una volta è perché è Natale, oggi perché è un voto elettorale, insomma c’è sempre di mezzo un pacco.

E il remoto sparacchiare di una vecchia spingarda fa tanta desolazione.

Il silenzio sarebbe il solo mezzo per spogliarci dei ridicoli drappeggi di foto e pose che formano il nostro precario status di elettori e cittadini ma quando siamo una società dove fa più scandalo mostrare una mamma che allatta che mostrare uno con un fucile, sono ormai rassegnato ad avere, in materia, opinioni di minoranza e quindi attendo desolato altri manifesti.

Magari come questi.

Michele di San Giorgio