MANDELLO PIANGE GERVASONI DELL’ARCHIVIO INTERNAZIONALE “MARIA CALLAS”

gervasoni fabio

MANDELLO – Se n’è andato a soli 53 anni Fabio Gervasoni, mandellese di adozione molto conosciuto per la sua passione per l’opera e il teatro e per l'”Archivio Internazionale Maria Callas” che aveva allestito in Via del Fosso a Mandello Basso, di cui era presidente.

Milanese di nascita, Gervasoni cresce in una famiglia dalla storia interessantissima, sotto l’alla protettrice della zia materna Iudi Cozzi, assistente di Nicola Benois, sovrintendente artistico alla Scala negli anni della rinascita, con la quale studia l’Arte del Costume. Il suo primo lavoro, la creazione dei costumi per una messinscena della “Maria Stuarda” di Schiller al Teatro Filodrammatici di Milano, con la regia di Alda Dori, gli ha permesso di affinare il suo stile che lo ha trascinato sempre più a reinventare Medioevo e Rinascimento, senza dimenticare il glamour un po’ decrepito e polveroso di Anna Karenina o della Contessa di Castiglione, donando ai personaggi toccati dal suo estro una luce interiore.

“Questa ricerca dell’interiorità del personaggio, le corde dell’anima, quelle che trascendono la staticità del risaputo per far affiorare miserie e nobiltà, resteranno sempre il suo tocco inconfondibile – scrive un critico d’arte, suo amico da decenni – Sono passati parecchi anni da quando, nel lontano 1983, ho incontrato per la prima volta Fabio a Roma, dove si trovava per la stesura di un copione cinematografico in collaborazione con Agostina Belli. Lo rividi poi sul set de “La Signora delle camelie”, che Mauro Bolognini stava girando in quei giorni all’Argentario, per nulla mutato nei suoi silenzi quando si trattava di parlare di se stesso ed è proprio questa sua estrema riservatezza, quasi una pudicizia dell’Io, che ha sempre risvegliato in me un grande interesse per tutto il suo lavoro in mezzo a tanti che starnazzavano vere o presunte doti personali”.

Originale, fuori dagli schemi, buono, intelligente, umile, vero, delicato nei confronti di se stesso e degli altri, nonché amante del teatro e con una passione sfrenata per i costumi di scena, Gervasoni si è arreso a un tumore che lo ha tormentato per anni, lasciando nello sconforto mamma Edda Cozzi, con cui viveva in Piazza XXV Aprile a Mandello, e la sorella Milena.
A breve aggiornamenti sul funerale.

N. G.