HOMEDAY ANCE: IL RILANCIO
DEL PAESE PASSA DALLA RIPRESA
DEL MERCATO IMMOBILIARE

ROMA – Il rilancio del nostro Paese e della sua economia passa attraverso la ripresa del mercato immobiliare e, di conseguenza, attraverso politiche mirate che consentano all’edilizia di uscire dalla pesante crisi in cui si trova ormai da cinque anni. È stato questo il significato di “Homeday”, la grande iniziativa sul tema della casa promossa da ANCE e svoltasi quest’oggi a Roma, a cui ha preso parte anche una delegazione lecchese composta dal presidente di ANCE Lecco Sergio Piazza e dal Direttore Paolo Cavallier.

Alla presenza del Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi, del Sindaco di Catania in rappresentanza dell’Anci Enzo Bianco e del Presidente dell’Abi Antonio Patuelli, oltre a numerosi esponenti del mondo delle istituzioni, del Parlamento, della politica e della filiera delle costruzioni, il presidente ANCE Paolo Buzzetti ha tracciato un esame articolato dei problemi sul tappeto in ordine al tema della casa. La fotografia scattata dal presidente di ANCE parla di un calo del 29,1% degli investimenti in costruzioni in Italia dal 2008 ad oggi, con un crollo pari al 51,6% degli investimenti in nuove abitazioni, testimoniata anche dalla caduta del 69,6% dei permessi di costruire dal 2006 al 2012.

In questo contesto, l’unica nota positiva è rappresentata dalla crescita del 17,2% degli interventi di manutenzione straordinaria e riqualificazione del patrimonio abitativo, grazie anche all’effetto di stimolo svolto dagli incentivi fiscali. E non è un caso che il potenziamento degli incentivi fiscali previsto dal Decreto Sviluppo del 26/6/12 e dalla relativa proroga fino al 31/12/13 prevista dal D.L. 63/13 del 4/6/13 abbiano prodotto nei primi 8 mesi del 2013 un giro d’affari di 14,5 miliardi di euro, in aumento del 50,1% rispetto allo stesso periodo dell’anno precedente.

Se la riqualificazione delle città, dunque, è la grande sfida che si trova ad affrontare il Paese, d’altra parte è necessario rimuovere tutti gli ostacoli per un rilancio del settore immobiliare nel suo complesso. Buzzetti ha così sottolineato l’esigenza di una politica seria di social housing, che oggi manca all’Italia e la vede soccombere rispetto al resto dei Paesi dell’Unione Europea: in Italia risultano 4 abitazioni sociali su 100, una quota nettamente inferiore a quella dell’Olanda (32%), dell’Austria (23%) e della Francia (17%) e superiore solo a Spagna e Lussemburgo.

Accanto a questo occorre rimuovere tutte le incertezze sul fronte della tassazione immobiliare, che rischiano di vanificare gli effetti positivi degli incentivi. Infine serve un rilancio dei mutui erogati alle famiglie per acquisto di immobili che, dal 2007 al 2012, sono scesi in Italia del 60,6%, con un’ulteriore caduta del 18,3% tra il primo semestre 2013 e il primo semestre 2012, e in Lombardia addirittura del 61,5%, con una diminuzione ulteriore tra il primo semestre 2013 e il primo semestre 2012 del 19%.

Si tratta delle priorità vere a cui il Governo deve mettere mano con urgenza. – commenta il presidente di ANCE Lecco, Sergio Piazza – Il sistema finanziario deve tornare a consentire alle famiglie, e non solo a parole, di investire nel mattone, che, al di là di ogni fluttuazione, conserva ed anzi accresce il proprio valore nel tempo. E la politica deve finalmente dare certezze al Paese: balletti di cifre e sigle, come quelli di queste ultime settimane, non fanno che ingenerare nei cittadini preoccupazioni e dubbi, frenando ulteriormente le residue volontà di investimento. La casa, per la nostra cultura, è un bene primario: occorre favorirne l’accessibilità”.

In questo senso, per altro, sono andate le assicurazioni degli intervenuti, a cominciare dal Ministro delle Infrastrutture Maurizio Lupi. In primo luogo ha confermato l’assoluta necessità che venga firmato l’accordo entro il 20 novembre prossimo tra ABI e Cassa Depositi e Prestiti che dovrebbe, attraverso un sistema di controgaranzie, mettere le banche in condizioni di riaprire sul fronte dei mutui. Quindi, a fronte dell’emergere del preoccupante fenomeno della crescita dei provvedimenti di sfratto per morosità – saliti del 77,4% in cinque anni partire dal 2008 in Italia e più che raddoppiati in Lombardia dal 2007 ad oggi (da 6.242 a 13.356) – si è impegnato a varare una politica seria di housing sociale che incentivi da un lato la proprietà a immettere sul mercato nuovi immobili da locare e dall’altro aiuti la ricollocazione dei nuclei familiari sfrattati.

Su questi temi intendiamo aprire anche tavoli di confronto a livello provinciale. – ha concluso Sergio Piazza – La posta in gioco è molto alta. Occorre che si comprenda il ruolo che il nostro settore gioca nel quadro macroeconomico. Basti pensare che il settore delle costruzioni acquista beni e servizi dall’80% dell’insieme dei settori economici (24 settori su 30 sono fornitori delle costruzioni), rivolgendosi per il 96,6% alla produzione interna. Non solo: una domanda aggiuntiva di 1.000 milioni di Euro nelle costruzioni genera una ricaduta complessiva sull’intero sistema economico di 3.374 milioni di Euro e un incremento complessivo di 17.009 unità di lavoro di cui ben 6.055 negli altri settori”.