CONSIGLIO SILENTE: “CI ASCOLTANO DI PIÙ SE PARLIAMO O SE STIAMO ZITTI?…”

Ci ascoltano di più se parliamo o se stiamo zitti?
Li ascoltiamo di più se parlano e se stanno zitti?

Più di 10’ di ritardo, anche questa volta, per iniziare il Consiglio comunale e meno di 40’ per concluderlo.

In mezzo il nulla, certificato dai soli 2 punti dell’ordine del giorno, uno tecnico: una variazione di bilancio prevalentemente di riordino dei capitoli di spesa, uno quasi di presa d’atto: la trasformazione della ex casa del custode della scuola di S. Stefano in locali per persone con disabilità anche qui con i soldi del Pnrr.

Tempo di lettura e presentazione 18 minuti, tempo di discussione 2.
Tempo materiale per il voto 3.
È durato più l’appello dei presenti.

Buona serata. Arrivederci.

Tutto questo è andato in scena ieri sera nella casa dei Cittadini, il Palazzo Comunale dove i commensali erano intenti al gioco del “per le cose importanti facciamo un altro giorno”. Da una parte, quella dell’opposizione, sono andate in scena le grida del silenzio che in maniera scenografica questa volta al posto di parlare per non dire in sostanza niente hanno preferito non dire niente. Dall’altra, quella della maggioranza, non han detto niente invece parlando.

Marcel Modugno Marceau

 

LEGGI ANCHE:

“THE SOUND OF SILENCE”: OPPOSIZIONI ZITTE, UN CONSIGLIO DA 40′ IN TUTTO