SALE SLOT. “TOCCA AL COMUNE
REGOLARE IL GIOCO,
NON ALLE QUESTURE”

VALSECCHI CORRADOLECCO – “Il gioco d’azzardo deve essere controllato della Amministrazioni, non dalle Questure”. Corrado Valsecchi, portavoce di Appello per Lecco, ribadisce la posizione della lista civica sulla questione delle sale slot. “In città siamo stati gli apripista di questa battaglia, quando lo scorso anno abbiamo raccolto oltre 600 firme a Pescarenico contro le sale slot – prosegue -. Ora stiamo cercando di parlare con alcuni parlamentari per cambiare la legge nazionale”.

Un passo avanti, per il portavoce dell’associazione, potrebbe essere “realizzare sale scommesse dedicate, senza riempire i bar di macchinette, ma il problema vero è la proliferazione improvvisa di questi locali”. In questo momento in città ci sono ben nove sale giochi e circa duemila slot. In tutta la provincia però sono 121 i locali che hanno aderito all’iniziativa di Appello per Lecco per non tenere macchinette all’interno.

Pasquini AntonioAntonio Pasquini, consigliere comunale Pdl e membro del Consiglio d’Amministrazione (“a titolo gratuito” tiene a precisare) del Casinò di Campione d’Italia, è concorde con Valsecchi. “In un mondo perfetto non dovrebbero esistere tutti i vizi, Bacco, tabacco, venere e dadi – spiega -, ma visto che non viviamo in un posto ideale, il fenomeno del gioco d’azzardo deve essere regolamentato. Lo scempio è stato fatto dal governo centrale che ha liberalizzato qualsiasi cosa creando problemi enormi come le ludopatie. Regione Lombardia e il Casinò di Campione hanno attuato un protocollo per regolare e limitare il gioco”.

Per cui, per rimettersi in carreggiata per il consigliere ci sarebbe solo un modo: “Gli enti devono regolare il gioco, non le Questure attraverso il Tuls. I Comuni, in ogni caso, piuttosto che togliere le macchinette dai bar dovrebbero attuare meccanismi di incentivo per chi non le tiene”.