PROTESTA AGRICOLTORI, AZIONE LECCO RICHIAMA LA REGIONE

LECCO – Azione Lecco, sugli agricoltori in protesta, chiede a Regione Lombardia un sostegno concreto e il dialogo con Roma.

L’onda lunga delle rivendicazioni degli agricoltori, diffuse in tutta Europa e anche a livello nazionale, è giunta anche in Lombardia e nel lecchese. Azione Lecco, entrando nel merito delle richieste, ne ha discusso in una serata ad Introbio su Unione Europea ed aree montane insieme alla responsabile nazionale Agricoltura di Azione Caterina Avanza e ha voluto evidenziare una serie di punti.

Di seguito il comunicato integrale di Azione Lecco:

Le proteste degli agricoltori a cui assistiamo in questi giorni, che hanno coinvolto anche il territorio lecchese, hanno una legittimità concreta che arriva da lontano e che merita la massima attenzione.

Per questa ragione i dirigenti nazionali, regionali e provinciali di Azione, il partito guidato da Carlo Calenda, hanno deciso di operare in sinergia per ascoltare e portare proposte concrete, nelle sedi opportune, per contribuire ad arginare il problema.

“Azione era ed è disponibile ad un confronto con il comparto, anche locale del territorio lecchese, al quale vanno evidenziati i rischi di una contestazione cieca e populista, che miri ad addossare colpe e ritardi in modo generico ad un’Europa considerata distante e matrigna”. Lo dice in una nota Caterina Avanza, responsabile nazionale Agricoltura di Azione, recentemente intervenuta a Introbio ad una serata organizzata da Azione Lecco su “Unione Europea e aree interne montane”, insieme al Presidente della Comunità montana della Valsassina Fabio Canepari e ai Sindaci Adriano Airoldi e Mauro Artusi.

“Che nel corso di questi ultimi anni” – continua Avanza – “si sia registrata l’esigenza di una revisione del Green Deal è fuori dubbio, ma non possiamo sottrarci dalla considerazione che gli obiettivi del patto erano e rimangono fondamentali: operare, cioè, per una decarbonizzazione della nostra economia entro il 2050, per noi di Azione, è una sfida alla quale non vogliamo né possiamo sottrarci. Il cambiamento climatico, difatti, è il primo nemico degli agricoltori, che ne subiscono gli effetti più devastanti. Dobbiamo spostare l’attenzione, dunque, non sulle finalità di una transizione ecologica sostenibile, quanto sui mezzi con i quali perseguirla.

Nonostante ritengo non abbia compreso in tempo le ragioni di queste proteste, ho apprezzato le posizioni assunte dalla presidente Ursula Von der Leyen relative al ritiro della proposta legislativa sui pesticidi, a dimostrazione che un’Europa attenta è un requisito fondamentale per ricomporre questa frattura”.

“Se serve, dunque” – conclude Avanza – “una politica europea vicina, servirebbe anche un governo nazionale che si assuma pienamente la responsabilità del confronto, non una premier e una maggioranza che congelano l’esenzione Irpef per i redditi agrari e stoppano la decontribuzione per i giovani agrari agricoltori under 40”.

Critiche al centrodestra che Azione estende anche a livello regionale: “Sul sostegno al comparto agricolo abbiamo depositato nei giorni scorsi una mozione urgente” – dichiara Massimo Vizzardi, consigliere regionale di Azione – “con la quale chiedevamo a Regione Lombardia di individuare misure, da finanziare con risorse regionali, per accompagnare gli agricoltori delle piccole e medie aziende verso sistemi produttivi sostenibili e l’impegno a sollecitare il Governo al fine di ridurre la pressione fiscale”.

“Spiace la decisione della maggioranza di non esaminare da subito la mozione, nonostante l’urgenza” aggiunge Vizzardi.

Condivide e rilancia le valutazioni e i giudizi dei suoi colleghi di partito anche Eleonora Lavelli, segretario provinciale di Azione a Lecco, che incalza: “Gli agricoltori vanno ascoltati, vanno compresi quando avanzano la richiesta di una significativa riduzione burocratica, di una maggiore semplificazione delle procedure europee, di avere nella Regione, titolare della corretta gestione delle linee guida della Politica Agricola Comune, un’istituzione capace di confrontarsi con il governo centrale, richiamandolo ad un sostegno costante, concreto e consolidato nel tempo”.