LE ASSOCIAZIONI LECCHESI
CONTRO ZANONATO:
“BISOGNA DIMINUIRE LE TASSE”

flavio zanonatoLECCO – Tutti contro il ministro allo Sviluppo economico Flavio Zanonato. Un vero e proprio tiro al bersaglio è andato in scena nel pomeriggio di lunedì alla Camera di commercio di Lecco, tra i rappresentanti delle istituzioni lecchesi nei confronti del titolare del dicastero economico.

“Spero che questo incontro possa servire – afferma il presidente provinciale di Confindustria Giovanni Maggi -, non vorrei mai che il ministro prometta e non faccia nulla una volta tornato a Roma. Per risanare l’economia bisognerebbe ridurre le tasse per le imprese almeno del 30%. Ora siamo a rischio colonizzazione da paesi come la Germania e la Cina”.

wolfango pirelliA differenza di Maggi e di altri rappresentanti, Wolfango Pirelli, segretario provinciale Cgil, giudica “utile” l’incontro con Zanonato “Abbiamo due problemi – indica -: il primo riguarda il tema fiscale. È giusto pensare di ridurre il cuneo, ma per prima cosa bisogna lottare contro l’evasione fiscale. Inoltre il governo deve aiutare aziende come la Lucchini, la Candy e la Rsi, grosse imprese che danno lavoro a moltissimi dipendenti e collaborano con altre attività. Secondariamente c’è bisogno di una sana competizione industriale: troppe aziende che hanno debiti falliscono per poi riaprire senza dare un euro ai creditori, creando grossi problemi”.

Il ministro si difende sottolineando che “il paese ha enormi problemi, ma non li ha generati il governo Letta, in carica solo da sei mesi”. “Siamo in grande crisi, dal 2008 al 2013 abbiamo perso 10 punti di Pil – continua -. Ma le cause della crisi non sono solo interne, sono internazionali: ci sono paesi che riescono a produrre a poco prezzo per tanti motivi, noi dobbiamo cercare soluzioni a livello europeo, senza rinchiuderci”. Zanonato non fa illusioni sulla riduzione del cuneo fiscale: “Se tagliassimo chi pagherebbe la cassa integrazione, le pensioni e la sanità? Quest’anno abbiamo tagliato due miliardi e mezzo in favore di imprese e cassa integrazione”.