L’OPINIONE: “CALCIO LECCO: CHI NON CI CREDE SI ACCOMODI, FUORI”

Cara Lecconews,
c’è più della palla che non gira.
C’è che la squadra e un gran pezzo di società è andata in palla.

Una serie di autogol inanellati in campo e fuori sono una punizione dietro l’altra.
Acquisti come i palloni negli allenamenti, in quantità, ma paiono sgonfi.
O manca il centrale in difesa o stanno in panchina, se non in tribuna.
Gol presi che non è più calcio, è tennis.
Silenzi e volti tecnici impassibili e inaccettabili
Tutto d’un tratto non c’è più la palla e nemmeno il gioco. Perché?

Speriamo che le mani in alto dei giocatori viste nelle ultime troppe partite diventino subito come quelle in alto dei tifosi che sono in alto non però per resa ma per reggere tutto questo muro, questa montagna, questa cima, che ha la scritta Serie B.

Lottata, conquistata, meritata pezzo a pezzo, passo dopo passo, chiodo dopo chiodo, tiro di corda dopo tiro di corda, giornata dopo giornata, giocatore dopo giocatore, e solo pochi mesi fa.

Scendessero in campo i tifosi il Lecco sarebbe il Grande Torino, ogni tifoso sembra Rigamonti, Mazzola, e anche Maradona.

Serve tutto quello che si può inventare, serve continuare a crederci perché Lecco è fatica, tirabagia, dignità
Serve che ognuno faccia il suo e non solo che continuino a farlo solo i tifosi.
Servono scelte e filo di ferro a coltello tra i denti. Subito.

Se fosse stata facile e anonima la serie B avremmo fatto il tifo per il Como, servono consapevolezza, impegno, e una partita alla volta. Ci vuole dignità.
Ma non serve farne un dramma se questo è più che l’anticamera della resa.

La primavera o la facciamo arrivare tutti assieme e non solo i tifosi o non arriva.
Chi non ci crede, si accomodi o lo si accompagni fuori.

#SiamotuttiLorenzoMarconi