IL GRAFFIO: OPERE PUBBLICHE, “OLTRE IL PORTALE C’È LA VITA VERA”

Il Portale sulle Opere pubbliche ha la colpa, enorme, di togliere dalla discussione politica e dalle soluzioni, il quotidiano per i cittadini.

Lo vediamo ancora con le dichiarazione di autoerotismo di Galli per Fattore Lecco e Bettega per la Lega.

Parlano di Opere si è Opere no, e così nessuno parla più di tutto il resto che è enorme, che è il quotidiano dei lecchesi.

Ci dobbiamo bere quindi le farloccate di Galli di Fottere Lecco che già attribuisce a Gattinoni tutti i meriti per le Opere facendo finta di dimenticarsi, per mancanza di rispetto verso i cittadini, che senza i soldi di Pnrr e Regione proprio queste Opere non avrebbero visto nemmeno lo schizzo sul foglio da disegno o le foto eccitanti sul portale.

Opere che erano promesse in campagna elettorale senza avere la minima idea di dove andare a prenderli i soldi per farle. Se non ci fosse stata la pandemia con l’arrivo solo ora e a fiumi di soldi inaspettati, impensabili e altrimenti assenti, queste restavan balle, ami per pescioloni.

La Bettega si dimentica di ricordargli che ancor prima delle grandi Opere che in un futuro forse si costruiranno, va registrato il quotidiano, l’oggi, quello che i cittadini già vedono e hanno visto.

Hanno visto e si vedono aumentare al massimo possibile le tasse, hanno visto e si vedono diminuire i servizi, hanno visto e si vedono una città più sporca, hanno visto e si vedono strade in pieno caos viabilistico, hanno visto e si vedono spese per pubblicità, loghi, consulenze inutili, hanno visto e si vedono aumentare il costo dei parcheggi, hanno visto e si vedono regalare biglietti dei bus anche ai figli dei più ricchi e aumentare il costo della mensa scolastica dei più poveri.

La maggioranza si guarda bene dal dirlo, la minoranza pure.
In mezzo i cittadini che li subiscono.

Però dai in coro: è bellissimo o bruttissimo il portale sul futuro per la città che cresce.

Peccato che il quotidiano, il presente reale, vero, è che i cittadini continuano a pagare per l’incapacità amministrativa.

Leopold Bloom