ABBADIA LARIANA – Alle 14,30 di oggi hanno preso il via con una grande partecipazione di familiari, amici e semplici compaesani i tristi funerali del piccolo Nicolò Imberti, il bambino di neanche tre anni colpito al cuore con una forbiciata dalla mamma, Aicha Coulibaly, in un raptus di ira.
Le esequie nella locale chiesa parrocchiale di San Lorenzo, celebrate dal parroco don Vittorio Bianchi. Il quale ha sottolineato come questa vicenda luttuosa abbia permesso di esprimere grande solidarietà da parte dell’intero paese “ad entrambi i genitori”.
In effetti la sensazione è stata che, al di là della presenza dei parenti della mamma di Nicolò, Aicha sia stata considerata a sua volta una vittima di questo terribile episodio.
Il parroco ha poi aggiunto: “Nicolò, un giorno sboccerai come un fiore”. “Questo episodio ha fatto sì che tutti noi esprimessimo grande solidarietà in favore della famiglia di Nicolò. L’intero paese si è fermato a pregare e non è voluto mancare nel giorno dell’addio al piccolo”.
Due anche le corone sulla piccola bara, una per ciascuna famiglia dei genitori del bambino. Centinaia le persone convenute, chiesta stipata e anche sul sagrato tanta gente per l’estremo saluto al poverò Nicolò.
In prima fila il padre Stefano, a testa china con gli occhi fissi di chi ha perso tutto. Di fianco a lui la sorella Laura, che per tutta la cerimonia ha stretto un quadretto con la foto del piccolo Nicolò. In mezzo alla chiesa la piccola bara bianca, con dentro quel bimbo che portava gioia e allegria dovunque andava. La madre, Aicha Coulibaly, è in carcere al Bassone di Como, ma i suoi parenti hanno testimoniato il proprio dolore con la presenza e come detto una corona di fiori.
Terminate le esequie, il corteo funebre è stato aperto dai bimbi dell’asilo di Abbadia, che hanno fatto volare nel cielo tanti palloncini bianchi.
