CALOLZIO: IN CONSIGLIO LE NUOVE TASSE. ALIQUOTA IRPEF UNICA ALLO 0,75

CALOLZIOCORTE – L’ultimo consiglio comunale del 2023 s’interroga sugli aumenti alle aliquote Irpef e sull’IMU.

In apertura di consiglio, il sindaco Marco Ghezzi ha comunicato che il gruppo Calolzio Bene Comune ha presentato una richiesta di consiglio straordinario sulla Lecco-Bergamo: “non ho altro da dire sul tema, ma si può fare; propongo di spostare la data dopo il 2 gennaio e discuterne insieme al Dup entro metà gennaio”.

La capogruppo d’opposizione Silvia Mazzoleni ha chiesto con forza di “approfondire il tema, soprattutto sugli immobili che verranno demoliti e sulle conseguenze su viabilità e città, insieme all’architetto Federici; Calolzio avrà importanti ricadute sia durante la fase di cantiere sia successivamente, perché si ritroverà con un’opera a metà. Chiedo la convocazione dei capigruppo per capire cosa si dirà in questa sede”.

Mazzoleni ha inoltre sollevato l’annoso problema di via Don Minzoni a Rossino, “in cui è presente un manufatto pericoloso per la circolazione stradale, modificato rispetto al progetto iniziale; chiedo che venga tolto e si valutino alternative, perché chi si immette sulla strada è a rischio”. Per il consigliere Daniele Butti “il manufatto è a norma e il problema non si pone, sbaglia chi sorpassa in contromano e mette in pericolo gli altri”.

Il secondo punto ha comunicato prelievi dal fondo di riserva del Comune, a causa di interventi urgenti nella mensa scolastica del Pascolo: “la società precedente non aveva effettuato alcune manutenzioni – precisa Ghezzi – e dovrà risponderne, ma non possiamo aspettare il contenzioso. Abbiamo affidato la mensa alla società Sintel ed effettueremo un intervento da 25mila euro, dei quali 7mila sono un agio per la maggior entrata”. Il punto è stato approvato.

Poi la revisione ordinaria delle partecipazioni societarie del Comune. Ghezzi ha specificato: “i parametri sono rispettati da tutte le società tranne Ausm, in liquidazione da dicembre 2022, di cui alcuni beni sono stati acquisiti dal comune; per questa, una possibilità sarebbe iniziare una trattativa privata con le reti del territorio, ma ciò comporterebbe oneri insostenibili”. Q>uesto punto è stato approvato a maggioranza con l’astensione del consigliere Diego Colosimo.

Il quarto punto ha incluso l’approvazione dell’affidamento del servizio di tesoreria comunale. La capogruppo Mazzoleni ha domandato “se fosse possibile, per chi non è correntista e deve pagare con PagoPA, pagare direttamente in tesoreria”. Il consigliere Cesare Valsecchi ha evidenziato che “per le attuali misure antiriciclaggio, la tesoreria non può accettare contante e i non correntisti devono andare in banca per pagare ad esempio le imposte cimiteriali, causando problemi alle categorie più svantaggiate come i pensionati”. Il punto è passato a maggioranza con l’astensione di Colosimo.

Il quinto punto ha trattato la nuova aliquota per l’addizionale comunale all’Irpef e la nuova soglia di esenzione. Il sindaco Ghezzi ha specificato che “siamo passati da un’aliquota su vari scaglioni a un’unica aliquota allo 0,75; siamo giunti alla conclusione che per tenere conto del bilancio ma per non sfavorire i redditi più bassi l’esenzione è stata spostata dai redditi fino ai 12 mila euro a quelli fino ai 14mila“.

“Non abbiamo un disavanzo o debiti in bilancio, ma siamo in un equilibrio precario, poiché i costi aggiuntivi che già conosciamo, tra cui il contratto dei dipendenti pubblici, il verde pubblico e l’educazione scolastica, oltre all’importante aumento dell’illuminazione pubblica, saranno spese molto importanti; inoltre è un intervento prudenziale, poiché a settembre 2024 scade il nostro contratto con Reti Metano, nostra fornitrice che attualmente è in difficoltà e garantirebbe 320mila euro al comune per la convenzione e 360mila euro ad Ausm per l’affitto delle reti: nella migliore delle ipotesi non è detto che la società ridia quei soldi, poiché 9 anni fa la rete valeva 9 milioni di euro, ora ne vale 3. I redditi sopra i 50mila euro praticamente non si accorgeranno della variazione, quelli entro i 25mila in parte, ma dobbiamo mantenere i servizi”.

Il consigliere Cesare Valsecchi ha specificato che “in questo caso, fino ai 20mila euro di reddito circa l’aumento sarà particolarmente sensibile, inoltre come opposizione crediamo si debba valutare una certa mobilità della soglia di esenzione, perché banalmente un reddito di 14mila e 100 euro paga la stessa aliquota di quelli superiori”.

Ghezzi ha ribadito la posizione della maggioranza evidenziando che “i comuni con aliquota unica in Italia sono 6mila e noi abbiamo necessità di questa variazione per fare fronte a spese inderogabili”.

Il capogruppo di Cambia Calolzio Diego Colosimo ha specificato che “il bilancio si può fare fino al 15 marzo, per cui non è necessario approvare la misura ora e sarebbe utile una commissione di bilancio per affrontare le spese con numeri concreti; la progressività nelle fasce è da mantenere perché siamo in una fase storica complicata, dove gli aumenti degli ultimi tre anni hanno toccato le famiglie. Chiedo di rinviare questo punto e quello sulle aliquote dell’Imu per discuterli avendo sotto mano il bilancio e dati per dare un contributo costruttivo in commissione; sappiamo che i costi ci sono, ma vogliamo evitare che paghino le fasce più basse”.

L’assessore Dario Gandolfi ha precisato che “Calolzio, a differenza di altri comuni della provincia, è penalizzata per una serie di situazioni territoriali; nella realtà le fasce più alte arriveranno ad una variazione di 60 euro all’anno circa e le più basse a 13-15 euro annui circa, per cui l’impatto non sarà proibitivo”.

La capogruppo Mazzoleni ha chiesto, oltre al voto della richiesta di spostamento presentata da Collsimo, di rivedere nel successivo consiglio gli scaglioni; il sindaco ha confermato che non si possono più rivedere e dunque il rinvio ha visto il solo Colosimo favorevole, con Bene Comune astenutasi e la maggioranza contraria.

Mazzoleni ha poi aggiunto: “a parte il fatto che lo scaglione unico andrà a colpire il ceto medio, mi fa piacere sentire che i debiti presenti fino a maggio siano scomparsi, ma bisogna ricordare che è avvenuto perché avete tagliato negli anni, nonostante vi siate come prima cosa aumentati lo stipendio del 30% che la precedente amministrazione si era tassata; oggi fate un regalo di Natale ai calolziesi aumentando le tasse, se fossimo stati in periodo di elezioni non l’avreste fatto”. Cesare Valsecchi ha annunciato la dichiarazione di voto contraria “perché avremmo dovuto tener conto della progressività: Calolzio è un comune povero e così facendo si vanno a colpire le fasce dei lavoratori, si sarebbe potuto tener conto di una riduzione dello scaglione fino ai 28mila euro per far fronte ai problemi come le cartelle esattoriali inevase dai cittadini morosi”.

Il consigliere Daniele Butti ha annunciato la dichiarazione di voto favorevole: “non è stato facile tagliare alcuni servizi, anche in modo trasversale, e questa misura ora è una necessità. Non capisco i dubbi che sorgono sull’aliquota unica solo quando le giunte che la propongono sono di centrodestra, anche la nostra amministrazione ha avuto problemi e mantenendo la quota allo 0,75 con una finestra prima del massimo dello 0,80 lascia la possibilità di diminuirlo in futuro”.

Ghezzi ha poi ricordato che “nella sua ultima amministrazione, proprio Valsecchi ha portato l’addizionale Irpef a 0,80 per il secondo anno, non avendo altra scelta per appianare il disavanzo in prospettiva; in questi 5 anni noi, avendo ceduto le quote di Ausm per 3 milioni di euro, abbiamo usato 400mila euro per due anni e 550mila per il terzo per il disavanzo e abbiamo risolto così il problema, ora continuiamo la strada che voi avevate tracciato”. Valsecchi ha precisato che “l’addizionale dello 0,80 è stata inserita nello sviluppo del piano triennale in prospettiva, nei fatti non è stata attuata”.

Il punto è passato con la maggioranza favorevole e la minoranza contraria.

Il sesto punto ha trattato l’approvazione delle aliquote Imu per il 2024: Ghezzi ha chiarito che “per il comune l’Imu è tra le entrate principali; le aliquote presentate sono confermative, pari a quelle dello scorso anno”.

Il capogruppo Colosimo ha aggiunto: “ho visionato un documento di corrispondenza tra la Guardia di finanza e l’ufficio tributi sulle persone che hanno aree edificabili a Calolzio: la banca dati è incompleta in tanti termini, dunque ho chiesto come avvengano gli accertamenti e mi è stato riferito che si riscuote l’Imu in funzione di quello che il proprietario dichiara; non c’è mai stata una verifica puntuale, che sarebbe il modo più semplice per individuare i soggetti insolventi e far quadrare il bilancio. Ci sono società che fanno queste verifiche, si potrebbe trovare un tesoretto per migliorare i servizi”.

Ghezzi ha risposto che “per esperienza abbiamo sentito aziende per altri ambiti, che hanno confermato l’efficacia dei nostri uffici; il nostro ufficio tributi è efficiente, ha accertato più di 400mila euro quest’anno e ne ha incassati quasi 300mila”.

Il punto è passato con la maggioranza favorevole e la minoranza contraria.

Il settimo punto ha riguardato l’adeguamento degli oneri di urbanizzazione, che, come spiegato dall’assessore Aldo Valsecchi, “è un obbligo di aggiornamento triennale per le spese per le opere pubbliche; nella redazione dell’architetto Federici si vedono i nostri investimenti, gli immobili a cui spettano ristrutturazioni e la manutenzione ordinaria del verde e degli edifici dismessi, con un aumento del 23% delle spese”.

Il capogruppo Colosimo ha affermato che “gli oneri seguono a braccetto il piano dei servizi, che non va nelle direzioni che come gruppo avevamo prospettato e che vorrei capire se verrà migliorato negli anni; gli interventi sono positivi, ma i soldi devono essere investiti per effettivi servizi e si dovrebbe scommettere sul rilancio di alcuni settori”. Valsecchi ha risposto che “i servizi in elenco sono cospicui e di qualità; per lo sviluppo di settore siamo vincolati dal parco Adda, per cui gli ambiti di sviluppo sono ristretti”.

La capogruppo Mazzoleni ha annunciato il voto contrario a “un escamotage per mettere sul tavolo ulteriori aumenti”. Il sindaco ha risposto che “non è nostro interesse procedere con gli aumenti, l’adeguamento è un obbligo e noi siamo in esigenza perché siamo in ritardo”.

Colosimo ha annunciato il voto contrario “a causa dello stretto legame con i programmi per il territorio, il piano triennale ed altri atti amministrativi a cui siamo sempre stati contrari”.

Il punto è passato a maggioranza.

L’ottavo punto ha riguardato l’invito di Cambia Calolzio a parlare della realizzazione di un forno crematorio per la provincia di Lecco nell’assemblea dei sindaci con Ats.

La capogruppo Mazzoleni ha posto alcune domande: se sia stata fatta una verifica dei numeri per la necessità di costruirlo; se dovessimo essere d’accordo nell’eventualità in cui si dovesse edificare a Calolzio; se inquina; se i numeri delle cremazioni di Lecco servono per la sopravvivenza dei forni degli altri comuni.

Il consigliere Luca Caremi si è detto d’accordo con Colosimo “perché si parla di dare un atto di indirizzo da valutare: se Sondrio, che è molto più piccola di Lecco, ce l’ha, dobbiamo valutarlo, perché lì arrivano bare anche dalla Brianza; se fosse edificato con tutti i crismi, non ci sarebbero problemi”.

Il sindaco ha precisato che “i forni esistenti progressivamente non reggeranno le richieste, vista la tendenza alla cremazione; molte persone non la scelgono per una questione economica, ma la creazione di altre strutture favorirebbe un prezzo più basso, in più il cimitero di Calolzio si sta ampliando e la struttura aiuterebbe. Noi ci impegniamo, se dovessero sceglierci, a farlo a Calolzio; la costruzione è una questione di sensibilità e ci sono vincoli da rispettare per la salute”. Ghezzi ha poi confermato l’invio dell’ordine del giorno ad ATS Lecco in previsione della prossima assemblea.

Il punto è passato con la maggioranza e Colosimo favorevoli.

Michele Carenini