“LE PROVE SONO CONCRETE”.
NIENTE REVISIONE AL PROCESSO
CHE CONDANNA GUZZETTI
PER IL DELITTO DI SOGNO

BRESCIA – Non ci sarà la revisione del processo per l’omicidio di Maria Adeodata Losa, 84 anni. La Corte d’Appello di Brescia ha respinto il ricorso presentato dall’avvocato Luca Del Bue del foro di Bergamo, che chiedeva la revisione del processo che ha condannato a 22 anni di carcere Roberto Guzzetti.

In mattinata si è tenuta l’udienza davanti alla Corte, presieduta dal giudice Anna Maria Dalla Libera, a latere Francesco Nappo e Roberto Gurini, mentre la Procura generale era rappresentata da Pier Umberto Vallerin.

L’avvocato Luca Del Bue ha illustrato l’omicidio di Maria Adeodata Losa, trovata cadavere nella sua casa a Colle di Sogno, frazione di Torre de’ Busi, nel giugno 2016. L’istanza di revisione della sentenza di condanna a 22 anni di Roberto Guzzetti, 66enne di Lecco, in carcere a Bollate – come illustrata dall’avvocato Luce Del Bue – si poggia su tre motivi, tutti in ambito familiare e legati a questioni economiche.

Il Procuratore generale ha respinto l’istanza perché “la sentenza che condanna Guzzetti ha prove concrete“, e anche le parti civili hanno respinto la richiesta di revisione del processo. La I sezione della Corte d’Appello di Brescia, presieduta dal giudice Dalla Libera, ha respinto l’istanza e le motivazioni saranno depositate entro 60 giorni.

“Aspetto le motivazioni per esprimersi sulla vicenda un approfondimento della vicenda – spiega l’avvocato Del Bue –. Certamente c’è rammarico perché i motivi dell’istanza potevano essere approfonditi in un dibattimento”.

A.Pa.