PESCATE – Erano circa 40 persone quelle che si sono radunate questa mattina in corteo a Pescate per protestare contro il ponte vecchio a senso unico. Di fatto, tolti giornalisti, forze dell’ordine e politici, non c’era quasi nessuno.
Il corteo è comunque andato in scena con la distribuzione di amaratti e l’occupazione della provinciale 72.
“I pescatesi non sono avvezzi alle proteste – giustifica il sindaco Dante De Capitani, organizzatore del corteo – ci aspettavamo di essere in pochi, ma in ogni caso vogliamo sensibilizzare l’opinione pubblica su questo problema che sta affliggendo il nostro comune”. E così, alle dieci, è partito il corteo che ha bloccato il traffico sulla provinciale 72, mentre alcuni distribuivano amaretti, “per simboleggiare l’amarezza portata dalle decisioni che creano disagi” continua De Capitani, che rassicura i contribuenti sottolineando che “i dolci sono stati regalati, non comprati con soldi pubblici”. Negli ultimi cinquant’anni sono 42 i morti sulla provinciale. “Stiamo cercando in ogni modo di garantire la sicurezza e il benessere dei cittadini – conclude De Capitani – per questo abbiamo in programma altre iniziative il 16 novembre 7 dicembre, nel caso in cui non cambi nulla”.
Presente, e non poteva essere diversamente, anche Stefano Simonetti, assessore provinciale alla Viabilità. “I cittadini di Pescate, Garlate, Olginate e Malgrate porto dovrebbero essere risarciti per i danni che stanno subendo – tuona -. Stiamo monitorando il traffico, sembra che i dati non siamo in miglioramento, ma finito il tempo di sperimentazione, che dura ancora una settimana, potremo valutare nella maniera migliore”.
I consiglieri comunali di minoranza di Lecco non hanno voluto mancare, dando sostegno al sindaco. “La scelta di cambiare il regime di traffico sul ponte va a tentativi e non ha un reale progetto alle spalle – afferma Richard Martini, Pdl -. In città non ci sono grossi problemi, ma non si può dire la stessa cosa per Pescate, Garlate e Olginate. Il minore dei mali, piuttosto, sarebbe istituire un senso unico alternato”. A fine mese, a Palazzo Bovara, si terrà un Consiglio comunale sul tema e si cercherà di capire se ci sono soluzioni alternative.
“Il ponte a senso unico è un palliativo – indica Emilio Minuzzo, coordinatore provinciale di Giovane Italia – se davvero fosse instabile che venga chiuso del tutto. In ogni caso bisognerebbe consultare tutti gli enti prima di attuare decisioni. Anche se il ponte non è il vero problema di Lecco: ci sono sempre più persone senza lavoro o senza futuro, questo è molto più grave”.
F.L.