L’INTERVENTO. TREZZI:
“COSPITO, LA VITTORIA
CHE NON FA GIUSTIZIA”

Cara Lecconews,

molti giudici sono incorruttibili.
Nulla può indurli a fare giustizia

Ieri la Corte d’Assise ha considerato colpevole Alfredo Cospito, il militante anarchico a rischio ergastolo per “strage politica” salito alla ribalta della cronaca per la sua battaglia di civiltà con lo sciopero della fame – durato 182 giorni – contro il regime del 41bis, il carcere disumano che per ipocrisia si derubrica a carcere duro.

Colpevole, per la Corte “fatto di lieve entità”, di aver messo due pacchi bomba in due cassonetti della spazzatura in piena notte davanti alla scuola allievi dei carabinieri di Fossano che non han fatto (e nemmeno lo volevan fare) morti, feriti e manco danni, se non ai due cestini dei rifiuti.

23 anni è stata la condanna. Contro l’ergastolo richiesto dalla Procura. Ergastolo!
Può sembrare una vittoria, e lo è, ma non può sembrare, e non è, Giustizia solo perché si è riconosciuta, la richiesta dell’ergastolo, nei fatti, un obbrobrio persecutorio.

La “strage politica”, contro cui ha lottato fino a quasi a morire Cospito, e sarebbe stato l’unico in tutta questa vicenda, non è stata nemmeno attribuita – va ricordato – all’ex Nar Cavallini, nel processo per la Strage di Bologna (85 morti, 200 feriti).

“Gli anarchici non fanno stragi indiscriminate, perché gli anarchici non sono lo Stato”. Ha detto ieri prima della sentenza, rivolto alla Corte.

E anche noi, borghesi perbenisti o garantisti invecchiati male, come possiamo dargli torto?

Paolo Trezzi
Lecco