L’OPINIONE, “COMUNE IN GUERRA
PER LA GRANA DI LINEELECCO.
ULTIMA FERMATA TRASPARENZA”

Cara Lecconews,

Il Comune fa la guerra a LineeLecco.
Per dirla alla sen.Razzi: “per la grana“.

Vuole infatti un milione – in più – dai proventi di parcheggi e stalli dalla sua azienda di trasporti.
Ma non è perché è casa tua che allora puoi togliere le travi di sostegno al balcone che dà sulla strada.

Se togli risorse a LineeLecco come un signor Bonaventura all’incontrario, come insiste Gattinoni che la vuol usare come bancomat cui attingere risorse correnti, indebolisci stabilità e rafforzamento del servizio di mobilità pubblica, e questo, in più, solo per mettere toppe alla logora e corta coperta della sua traballante politica che è passata dal voler comprare una Reggia Comunale da oltre 30 milioni di € all’aver forzatamente bisogno di un milione tanto da litigar con LineeLecco.

Il tema quindi deve essere pienamente pubblico e trasparente non solo da uffici e riunioni a portiere chiuse.
Ogni consigliere rigoroso, di opposizione e maggioranza, chieda la convocazione di una Commissione consigliare dedicata in cui discutere del Piano industriale e del futuro della società. Oggi. Di corsa.

Perché è un fatto grave. Perché è già assurdo di suo che servon mesi, urla nei corridoi, incontri su incontri tra Azienda e Comune, comunicati congiunti paraculi, per interpretare delibere, impegni e accordi sottoscritti.
Perché è questo che sta succedendo.

Perché queste insistenze così sguaiate fan materializzare l’ipotesi, oltre alle difficoltà economiche del Comune, che il Sindaco voglia disfarsi dell’Azienda, venderne asset tangibili (sede, mezzi, officine ecc) mandando a gara il servizio ma tenersi la gallina dalle uova d’oro dei parcheggi.

La Città merita rispetto, trasparenza e chiarezza. I consiglieri timbrino il loro biglietto datogli dai cittadini e facciano la loro parte, chiedano al conducente di spiegare pubblicamente e con trasparenza dove sta andando e dove ci sta portando. Se lo sa e non si è perso, almeno questa volta.

Paolo Trezzi