DESTRA E SINISTRA SI TOCCANO,
QUELL’INEDITO FRONTE
ZAMPE-PD CHE SOLLECITA
L’ACCORDO PIAZZA-BRIVIO

LECCO – “Grande è la confusione sotto il cielo”: la massima attribuita al Timoniere Mao Tse Tung (forse da far risalire a Confucio), descrive perfettamente la situazione odierna della politica lecchese. Quella “alta”, se vogliamo essere un filo pomposi.

Da tempo, diciamo da quando i Fratelli d’Italia – uno, in particolare – hanno iniziato a gonfiare il petto pure qua in riva al Lario, si assiste a un lavorio neanche troppo sotterraneo: prima il chiacchiericcio, voci, smentite poi azioni manifeste e foto di gruppi sorridenti all’insegna di ex che opportun(istic)amente balzano da una Lucia all’altra. Sistemandosi adesso sulla barca più in voga e vincente del momento. Ma non c’è solo questo. Il nuovo leader della destra destra locale, quello Zampe che arditamente ha preso in mano la situazione ritrovandosi quasi miracolosamente a Palazzo Pirelli dopo anni e anni di precariato politico (uno che dovrebbe girare a vita con la maglietta “Grazie, Giorgia”), si è messo a tessere alleanze trasversali, ardite appunto, e destinate a segnare nel medio termine gli scenari politici del territorio.
Con vista su Palazzo Bovara.

Arrivando, nei fatti, a fare l’occhiolino (e qualcosa di più) al PD sulla questione delle corsie del cosiddetto quarto ponte. E prendendo pubblicamente le posizioni di Gattinoni & Fragomeli, con l’effetto pratico di spaccare il centro destra – noto a tutti lo scarso amore per il gruppo finora vincentec che si riferisce al collega consigliere regionale di lungo corso Mauro Piazza. Con quest’ultimo, Zamperini ha un problema di relazione grosso così, da sempre. E sono ben visibili le tracce delle sue mosse prima e dopo la vittoria elettorale, con la caccia al consenso tra sindaci e amministratori in area Piazza delle zone tradizionalmente vicine a quest’ultimo: Lago e Valsassina. Ma non solo.

E se Zampe confligge nel centro destra, lanciando ponti verso i Dem, l’altra ala della cosiddetta alleanza (già sconfitta a Lecco città nel 2020) non resta con le mani in mano, anzi.

Si sussurra – ma è qualcosa più di una semplice indiscrezione – che il Piazza sotto attacco progetti un clamoroso ribaltone, contro le smanie di Zamperini e altri (leggi il ciellinissimo Gigi Gianola, da lunga pezza in rampa di lancio per la poltrona di sindaco del capoluogo).

Nota da mo’ la quasi storica capacità di dialogare con Virginio Brivio, la stessa che ha permesso ai due di “governare” la politica locale per tanti anni, il Mauro potrebbe replicare alla sfida di questi revanscisti interni quando, nel non lontano 2025, si tenterà da destra di riprendersi Palazzo Bovara. Perso per una manciata di voti a causa – guarda un po’ – di quei malumori “di gruppo” che solitamente contraddistinguono la sinistra italiana ma che due anni fa riuscirono a far naufragare il povero Pepin Ciresa, allora lanciatissimo ma superato per una trentina di schede dall’esordiente Gattinoni.

In pratica, questa discussione tutto sommato “minore” su ponti e corsie mette in luce spaccature trasversali e possibili anzi, ormai probabili alleanze quasi fratricide: a Lecco sarà Piazza (& Brivio) contro l’altra destra di Gianola/Zamperini? E tra le due aree litiganti a sorridere, sornione, sarà il Gatto che ad oggi non pare così certo di conferma a fine mandato? Chi dubita, valutando la differenza a tutti i livelli tra Regione e Comune, non considera la voglia del lecchese Piazza di prendersi una carica di prestigio come quella di sindaco – specie ai danni di chi più da vicino lo “odia” (politicamente parlando).

Segnatevi queste precocissime affermazioni di Lecco News, ne riparleremo a due anni data. Anzi, prima. Ché i giochi elettorali si praticano con forte anticipo sulle scadenze ufficiali.

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