CALCIO LECCO, MISTER FOSCHI:
“COL PORDENONE È ‘LA’ PARTITA”

LECCO – Vigilia del big match contro il Pordenone in casa Lecco. Entrambe le formazioni arrivano alla partita di domenica, valevole per il trentunesimo turno di Serie C, con 51 punti, a -3 dalla coppia capolista Feralpisalò-Pro Sesto. Il tecnico dei blucelesti, Luciano Foschi, non nasconde l’importanza dell’appuntamento.

“Non lo so se sarà una partita decisiva, nessuno domani sera va in Serie B e nessuno abbandona l’obiettivo – le parole di Foschi in conferenza stampa -. Sicuramente è ‘la partita’, inutile nascondersi. Siamo a pari punti con loro, hanno cambiato anche allenatore convinti di salire di categoria. Noi, per il campionato che stiamo facendo, siamo comunque dei vincenti. Andiamo avanti senza calcoli e affrontiamo questa partita davanti al nostro pubblico. A inizio stagione avremmo firmato tutti per arrivare a questa gara decisiva a marzo”.

Foschi e Di Carlo, tecnico esonerato dal Pordenone dopo il pari casalingo con la Pergolettese, sono amici: “Mi dispiace per lui, non conosco le dinamiche che hanno portato a questa decisione. Se parliamo di numeri, io con Di Carlo non ho mai vinto quindi potrebbe essere positivo – scherza Foschi -. Pensare ora che dall’altra parte ci sia Mirko Stefani, un mio ex giocatore, mi fa sentire anche vecchio. A parte gli scherzi, loro sono veramente forti. Certo, qualche problemino lo hanno se hanno cambiato allenatore. Chi sbaglia meno la spunta in questo momento del campionato. Noi siamo vivi, ma dobbiamo sbagliare il meno possibile”.

“A parte Martorelli, i giocatori stanno tutti bene – spiega Foschi -. Siamo gasati, c’è tanto entusiasmo intorno a noi. Sono tutti ottimi segnali, forse sono 50 anni che il Lecco aspetta di lottare per la Serie B. Io posso garantire che noi non ci fermeremo fino all’ultima giornata. Qualsiasi posizione raggiungeremo alla fine dovrà farci godere e avremo comunque vinto. Il 3-4-3 come modulo? Una opzione molto concreta perché abbiamo tanti ottimi attaccanti. Non è proibito giocare con tre là davanti, ma si deve essere bravi in difesa e chi gioca deve essere predisposto al sacrificio”.

Federico Sala