L’OPINIONE: “LOTTO E AZZARDO,
TUTTE LE NOTIZIE SON NOTIZIE?”

Cara Lecconews

L’altro ieri i portali di informazione e diversi gruppi Facebook della provincia han dato la notizia, pure con enfasi, di una vincita al Lotto di 130.000 avvenuta a Calolzio.

In tutte è mancato, a mio parere, l’ultimo paragrafo, che poteva e doveva essere anche la ragione per cui la notizia della vincita non era una notizia.

Non perché avviene sempre, anzi non avviene pressoché mai, ma perché non vi è nessun talento nella vincita e il gioco d’azzardo è una piaga sociale nemmeno tra le più lievi.

Il paragrafo mancato è quello dove si riporta che gli italiani spendono al gioco d’azzardo oltre 131 miliardi (+22% in un anno) lo Stato se ne tiene oltre 10 e il saldo negativo delle perdite dei giocatori è dell’enorme importo di 20 miliardi.

Che per uno che forse gli migliora la vita, a una marea, gliela peggiora e a troppi gliela rovina.

Non è solo che una quaterna, come a Calolzio, con quattro numeri giocati, la si pesca con 1 probabilità su 511.038 volte, ma che non c’è nessun talento da mettere in gioco e, per esempio, che con il gratta e vinci, può capitare anche di avere zero, sì zero, probabilità di vincita. Zero.

A Lecco, già nel 2020, si erano spesi oltre 330 milioni di euro; ossia 1.000 euro a testa, compresi neonati e chi non ci gioca proprio.

Un dato che già enorme e preoccupante, ma per difetto perché in questi due ultimi anni i dati segnano aumenti nazionali a due cifre.

Siamo il Paese delle macchinette mangiasoldi ora anche online.
La priorità è depotenziare queste situazioni, non trattando con enfasi e richiamo una casuale vincita, ma proponendo soluzioni.

Durante tutto l’anno.
Già non eludendo l’ultimo paragrafo.

Tutte le notizie sono notizie?

Paolo Trezzi