PICCO, IL PRESIDENTE RIGHETTI
ORGOGLIOSO DEL DEBUTTO IN A2.
“OBIETTIVO RESTA LA SALVEZZA”

LECCO – “Tutto è andato bene ma a livello organizzativo che fatica”. È significativa più di mille parole questa breve frase pronunciata dal presidente della Pallavolo Picco Lecco Dario Righetti dopo il debutto casalingo in serie A2 in un Bione vestito a festa.

In effetti il team biancorosso si è dovuto superare per allestire al meglio un palcoscenico adatto alla categoria, lavoro intenso, certosino soprattutto se si è dei novizi. “È vero – spiega il numero uno lecchese – rispetto a B2 e B1 gli sforzi e responsabilità sono almeno raddoppiate ma direi che ce la siamo cavata”.

Righetti, entrando nel dettaglio quali sono le differenze?
Intanto bisogna ricoprire il parquet con il taraflex, una copertura morbida per evitare nel limite del possibile infortuni articolari alle ragazze, poi le sostituzioni bisogna effettuarle con le palettine, oltre a tante altre sfaccettature da sbrigare correttamente”.

La serie A è anche questa?
Esatto, se vuoi assistere a uno spettacolo superiore serve adattarsi a tutto ciò che ne comporta, per noi ribadisco era una prima volta e la fatica insieme a un pizzico di tensione si è fatta sentire. Normare, credo…”.

L’arrivo del main sponsor Orocash, ma anche la conferma di Acciaitubi per la squadra di serie D, stanno dando un buon futuro alla Lecco pallavolistica. Una salutare boccata d’ossigeno.
Assolutamente sì, a questi menzionerei anche tutti gli altri, tutti ci danno una preziosa mano, e un altro nuovo entrato: Fontana di Merate”.

I proprietari di Orocash in una recente intervista si sono definiti molto ambiziosi, vogliono continuare a vincere e se tanto mi da tanto nello spazio di qualche stagione l’A1 potrebbe non essere un miraggio, concorda?
Calma, calma, ragazzi… È vero che loro puntano in alto ma nella circostanza servirebbe un nuovo impianto in cui giocare e non solo. Io però inviterei a pensare al quotidiano e a goderci una A2 che per noi è già tanta ma tanta roba. Insomma mantenere la categoria è il nostro reale obiettivo”.

Righetti, da cinquant’anni è nell’orbita Picco. Come giocatore dai 14 anni, poi via via a scalare dirigente e vicepresidente mente da tre lustri veste i panni di capo cordata. Sino a quando la vedremo al vertice della società?
Onestamente non lo so, ritengo comunque che sia ora di dare spazio ai giovani magari qualche annetto lo tiro avanti ma il cambiamento in ogni settore credo sia fisiologico”.

Tuttavia sarà impossibile cancellare il nome di Righetti dalla Picco, ormai siete un’unica carne…
Credo tu abbia ragione, sono troppo coinvolto. Sicuramente resterei all’interno della società ma ripeto, sono discorsi molto prematuri”.

Venendo alla sconfitta con Mondovì, come la valuta?
Direi abbastanza bene, secondo set escluso la squadra si è ben comportata e sono fiducioso per il nostro futuro”.

Domenica alle 16 a Milano affronterete il Club Italia, team molto giovane e questa volta sulla carta godete dei favori del pronostico. Occasione importante per tornare subito a galla.
Sì, possiamo fare bene, a patto di non sottovalutare l’avversario, una società che da sempre aiuta le giovanissime a sbocciare. Non dimenticate che da loro hanno giocato calibri dello spessore di Egonu, Sylla e le due sorelle Nwkalor. Andremo là cercando di portare a casa il massimo, speriamo di essere in grado di riuscirci”.

Prima dei saluti, che voto per la tua Picco a livello organizzativo?.
Bello alto, non dico dieci perché c’è sempre da migliorare, figuriamoci noi che eravamo all’esordio. Approfitto per ringraziare le persone che hanno collaborato perché tutto filasse liscio. A loro va la mia gratitudine”.

Alessandro Montanelli