L’OPINIONE: DUE ANNI
DI “CAMBIAMO PASSO”,
DI STO PASSO, PASSO

Cara Lecconews
Penso che un’analisi seria di due anni di Amministrazione Gattinoni non possa tradursi, come invece pomposamente autodichiarato dallo stesso sindaco in un “abbiamo cambiato il passo”.
Quale passo? In confronto a cosa, a chi? A Brivio? Alle promesse elettorali?

L’analisi, infatti, se non di parte – qualsiasi sia la parte – ha uno zenit come riferimento che la rende oggettiva
L’incapacità di tradurre nei fatti la propria proposta (che) è sotto gli occhi di tutti e il risultato, non (ancora) fallimentare, ma già atto per evitare autocelebrazioni è, infatti, lì da vedere. E si vede.

Gattinoni invece, si è messo in posa, come un piccolo Berlusconi qualsiasi su tik tok.

Le buone intenzioni non servono a niente se non si è in grado di concretizzarle e a poco serve fare comunicati se non si coniugano con risultati che diano ai cittadini almeno la percezione di un miglioramento della propria condizione, della propria città, della realizzazione delle promesse.

Sbagliare si può, perseverare no, ma soprattutto far credere ai cittadini l’opposto della realtà.
Se giocoforza, può essere ruolo del politico in campagna elettorale, non lo deve esser mai, dell’Amministratore.

– Il Teatro è ancora chiuso. Senza data, dopo 2 anni
– Il Bione è a rischio chiusura, non solo per le bollette, ma per fallimentari bandi. Dopo 2 anni
– L’Ostello ancora chiuso malgrado ripetuti annunci
– Il nuovo Lungolago non ha mezzo cantiere ma solo fiori da ripiantare a caro prezzo ogni volta
– I Lavoratori delle coop e per i servizi comunali son pagati poco ma al posto di aumentarli fan petizioni di facciata al Governo.
– Le scuole paritarie dovevan avere ridotti i contributi a fronte di un calo di iscritti e invece ancor più soldi dopo reiterati proclami opposti
– Ha creato una delega per la sostenibilità energetica ma non c’è nemmeno un semplice ed elementare pannello solare uno, nel rifatto parcheggio sotto il sole della Piccola
– Ha promesso una risposta in un mese per il trasferimento del Comune, è passato un anno e ancora silenzio. Perdendo pure milioni di € del Governo su via Marco D’Oggiono.
– È per la mobilità sostenibile e in due anni non è stato in grado di fare nemmeno una corsia ciclabile, una diffusa zona30, la rotazione e controllo della sosta, una maggiore sicurezza stradale, pittare i passaggi pedonali almeno quelli davanti alle scuole.
-Ha speso un camion di soldi per una sola strada scolastica, una sola, peraltro poco riuscita e manco finita, davanti alla Stoppani
– Cambia qualche senso unico per facilitare l’auto e la sua fluidità ma zero per bici e pedoni e, in più, evita di fare incontri propedeutici con i cittadini per illustrarne le scelte.
– Pulisce una volta viale Turati cosa che dovrebbe essere ordinaria amministrazione e si fa selfie e comunicati trionfali come se avesse svuotato il mare
– Vende ai cittadini il sacco rosso come strumento per ridurre i rifiuti da bruciare e poi ne importa da fuori al forno di Silea per quelli non prodotti da noi.
– Gestisce il disagio sociale e giovanile solo con ordinanze e divieti, anche ai negozianti di vendere da bere a chiunque e continua a tenere chiusi centri di aggregazione e vuole pure spegnere la musica.
– Regala solo a qualcuno, pochi euro, che è più un’ipocrita elemosina e resta silente sugli aumenti e extraprofitti – fatti con i soldi dei cittadini – delle aziende ex municipalizzate dove il Comune è socio
– Sono arrivate, a differenza di ogni altra precedente e pure futura Amministrazione, valanghe di euro dal Pnrr ma non si vede nulla, si prova anzi a spenderne 50 milioni di € per un Palazzo con costi da Reggia e si affida parte della manutenzione urbana per qualche briciola di euro ai cantonieri di comunità.

“Abbiamo cambiato passo” Quale passo? In confronto a cosa, a chi? A Brivio? Alle promesse elettorali?

Però han messo i fiori sul lungolago, tolto le erbacce su qualche scalinata, messo il porfido in qualche via, commissionato decine di consulenze, creato il Logo di Lecco, aperto qualche area cani anche di notte e messo un semaforo sul Ponte Vecchio… di ‘sto passo, passo

Paolo Trezzi

Lecco