CASO CARLO GILARDI, COMITATO
AL CONTRATTACCO: “COME SI PUÒ
CREDERE IN QUESTA GIUSTIZIA?”

LECCO – Durissime le reazioni del comitato “Libertà per Carlo Gilardi” dopo i recenti pronunciamenti della magistratura lecchese in margine alla vicenda dell’anziano ex professore di Airuno, “internato contro la sua volontà” alla Airoldi e Muzzi secondo lo stesso comitato.

“Nel processo che vedeva imputate le ex amministratrici di Gilardi, assolte perché non è stata raggiunta la prova di colpevolezza, per noi significa ‘non possiamo escludere che sia accaduto, ma non abbiamo abbastanza prove’E come avrebbero potuto trovarle queste prove, se la tesi difensiva NON è stata nemmeno vagliata da un interrogatorio alla parte offesa Carlo Gilardi, in indagini preliminari? Magari vi avrebbe anche ricordato che il bonifico da 40mila euro [vedi passaggio nell’immagine in basso, ndr] non ce lo siamo inventati noi del Comitato – come raccontato dalle parti – e che lui stesso lo aveva denunciato in un esposto, nel quale indicava, tra l’altro, che non gli fosse più consentito di visionare i movimenti bancari del suo conto. A cui si aggiunse un esposto dell’avvocato dei cugini di Carlo in cui si parlò di una serie di movimenti bancari sospetti. Dov’é la trasparenza di un processo a porte chiuse in cui parte civile e controparte, sono a nostro parere, amiche e implicate nello stesso filone di amministrazione di sostegno?”.

I membri del comitato parlano poi di “ombre” che a loro parere devono essere chiarite, facendo intendere che quando si è a contatto con la fragilità, la spinta verso la verità dovrebbe scegliere percorsi che illuminano tutti i punti oscuri.

Il comunicato prosegue ricordando “le lettere di Carlo Gilardi in cui scriveva: Vogliono rinchiudermi per mettermi a tacere e beneficiare dei miei risparmi e aggiungiamo noi: fare processi senza che io possa parlare. L’avvocato Carlo Taormina in onda a Telelombardia ha commentato: “Attendiamo le motivazioni ma questa più che una sentenza a me pare una grazia“.

E quindi il comitato chiude l’intervento con il suo urlo di protesta: “VERGOGNA! Come si può credere in questa Giustizia? LIBERATE CARLO GILARDI”.

RedCro

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