NUOVO QUESTORE A LECCO.
PASSATO NELL’ANTICRIMINE
E “GESTIONE” DI SAN SIRO

LECCO – Prima volta come questore ma con una lunga esperienza da dirigente nell’anticrimine e nell’ordine pubblico sempre in Lombardia. Ottavio Aragona è dal 1° agosto il nuovo questore della provincia di Lecco.

59 anni, originario di Reggio Calabria, Aragona è avvocato ed entra nell’amministrazione pubblica nel 1989. Prima esperienza a Ferrara, vice dirigente della Squadra Mobile, resta nel settore della pubblica sicurezza quando nel 1993 assume l’incarico di vice dirigente della Crimalpol della Lombardia, fino allo scioglimento dei comparti regionali nel 1998. È in questo ruolo che conosce il territorio lombardo nella sua interezza effettuando diverse e vaste operazioni contro la criminalità organizzata di stampo mafioso con arresti anche nel lecchese. Successivamente diviene direttore del nucleo operativo protezione Lombardia occupandosi della protezione di testimoni di giustizia.

Dal 2005 al 2008 dirige vari commissariati milanesi: Cinisello Balsamo, Sesto San Giovanni, Lambrate. Ancora responsabilità di pubblica sicurezza a Lodi, dal 2008 al 2012, alla direzione dell’Anticrimine. Esperienza a Varese, ufficio immigrazione, fino al 2015, torna poi a Milano, dirigente del Commissariato di Porta Genova e della divisione Pasi e, successivamente, vicario del questore meneghino. In questo ruolo avrà anche la responsabilità dell’ordine pubblico in occasione di manifestazioni sportive e grandi eventi allo stadio di San Siro.

Aragona prosegue la carriera a Padova, una parentesi fuori regione, dirigente del compartimento Regione Veneto della Polizia Stradale nel periodo che coincide alla pandemia sanitaria.

Il nuovo questore è sposato e ha una figlia di 30 anni, è residente a Milano e ha ricevuto sette encomi e 15 lodi.

“Desidero ricambiare la fiducia concessami dal capo della polizia e dalle figure istituzionali della provincia che ho già conosciuto – riferisce il nuovo questore presentandosi alla stampa -. So che negli ultimi tempi in città ci sono stati episodi che hanno destato preoccupazione. È troppo presto per fare una valutazione complessiva, dal mio punto di vista non esiste una ricetta unica per la sicurezza pubblica, e per dare risposte adeguate occorre sintonizzarsi sulla percezione di sicurezza espressa dalla specifica comunità”.

“La gestione dell’ordine pubblico non esclude l’attenzione dalle aree periferiche della nostra provincia, porrò grande attenzione perché sono fenomeni che si possono ripercuotere sul capoluogo”.