MERCATO DEL LAVORO 2021:
“LECCO È UN LABORATORIO”.
PRESENTATO IL 12° RAPPORTO

LECCO – Presentato oggi nella sede della Camera di Commercio di Como-Lecco il 12° Rapporto annuale sul mercato del lavoro lecchese, dal titolo Il mercato del lavoro lecchese alla prova di resilienza con i dati sull’andamento nel 2021.

Il Rapporto è stato realizzato da Provincia di Lecco e Camera di Commercio di Como-Lecco nell’ambito del progetto Polo di eccellenza per la gestione del mercato del lavoro e delle risorse umane in provincia di Lecco, operativo dal 2009.

Per la Provincia di Lecco è intervenuto il Consigliere provinciale delegato all’Istruzione, Formazione professionale e Centro impiego Carlo Malugani. Questa la relazione:

I dati presentati oggi delineano il quadro del mercato del lavoro lecchese nel 2021, un anno che, pur penalizzato dall’emergenza sanitaria soprattutto nei primi mesi, ha poi visto una ripresa del sistema economico. Il titolo scelto per il Rapporto Il mercato del lavoro lecchese alla prova di resilienza bene evidenzia la reazione che il nostro sistema economico-produttivo e occupazionale locale ha avuto l’anno scorso, confermando ancora una volta la capacità di affrontare e superare le difficoltà anche nei momenti di crisi.

Il territorio lecchese continua a rappresentare un laboratorio di dimensioni e caratteristiche ideali per progettare e attuare progetti innovativi nelle politiche del lavoro, tanto che nel 2008 Regione Lombardia ha individuato nel nostro territorio l’ambito territoriale ideale per dar vita al progetto Polo di eccellenza per la gestione del mercato del lavoro e delle riscorse umane, da cui è nato l’Osservatorio provinciale del mercato del lavoro. Un progetto all’avanguardia, guardato con ammirazione a livello regionale e nazionale.

Un altro punto di forza del nostro sistema territoriale è la capacità di fare rete tra gli attori pubblici e privati che operano nell’ambito del mercato del lavoro locale. In quest’ottica, uno dei principali obiettivi perseguiti dalla Provincia di Lecco è la volontà di unire sinergicamente le risorse pubbliche e private per gestire in modo sempre più efficace ed efficiente il mercato del lavoro locale.

L’anno scorso abbiamo dato nuova linfa al protocollo d’intesa per l’attuazione della Rete dei servizi provinciali per il mercato del lavoro, denominata Tavolo provinciale di Networking, di cui fanno parte ben 35 operatori accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione del territorio lecchese. Il protocollo d’intesa, rinnovato fino al 31 dicembre 2023, ha l’obiettivo di rafforzare la collaborazione tra gli operatori accreditati pubblici e privati, condividendo informazioni, progetti territoriali e buone prassi in tema di formazione e lavoro. Mi fa piacere che molti dei rappresentanti di questi enti abbiamo risposto al nostro invito e siano presenti oggi.

Come sapete, i Centri per l’impiego lombardi sono al centro di un importante Piano straordinario di potenziamento, che ha portato all’assunzione di 38 operatori e specialisti del mercato del lavoro presso le sedi di Lecco e Merate; altre 22 persone saranno inserite nei prossimi mesi. Non si tratta di un incremento assoluto, perché una parte dei neoassunti lavorava già presso i nostri uffici mediante le gare d’appalto indette dalla Provincia; tuttavia è indubbio che si tratti di un svolta epocale per i servizi pubblici per l’impiego.
Quando l’organico sarà al completo, si aprirà una nuova fase per i nostri Centri per l’impiego, che potranno contare su ulteriori risorse umane per continuare a garantire servizi di qualità e far fronte alle sfide che si presenteranno nei prossimi anni.
Oltre a ciò, bisogna considerare anche gli importanti stanziamenti messi a disposizione per le sedi e le dotazioni tecnologiche dei Centri per l’impiego: alla Provincia di Lecco sono state assegnate risorse economiche per l’allestimento di nuove sedi maggiormente funzionali e attrezzate. Sono certo che questo importante potenziamento rafforzerà ancor di più la nostra capacità di fornire risposte all’altezza delle esigenze dei lavoratori, delle imprese e, più in generale, del sistema territoriale.
La volontà della Provincia è quella di proseguire sulla strada intrapresa, ossia mettere al centro dell’azione le persone e i loro bisogni di orientamento, accompagnamento al lavoro, qualificazione e riqualificazione professionale, cooperando anche con gli altri attori preposti a erogare servizi sociali e socioassistenziali, affinché si possano dare risposte ai bisogni complessi, che non riguardano solamente la dimensione lavorativa delle persone.

Il Rapporto annuale che andiamo a esaminare oggi fotografa un quadro composto da elementi contrastanti: da una parte alcuni indicatori economici registrati nel 2021 mostrano segnali incoraggianti, come la crescita della produzione industriale e artigianale, la forte ripresa dell’edilizia, il recupero nei settori dei servizi e del commercio. Dall’altra i dati Istat rilevano un bilancio occupazionale negativo, con un numero di occupati che diminuisce in valori assoluti di circa 7.000 unità e un tasso di occupazione che si attesta al 65,8%, in calo rispetto al 68,9% registrato nel 2020. Il tasso di disoccupazione aumenta, anche se in misura contenuta, dal 5,2% al 5,5% a causa di un deciso innalzamento del numero delle persone inattive. La riduzione degli occupati non ha comportato un aumento delle persone in cerca di lavoro, bensì un passaggio di lavoratori non più occupati nella popolazione inattiva.

Queste dinamiche sono riconducibili a un concorso di fattori: quello demografico e pensionistico, con l’uscita definitiva dalle forze di lavoro; un ridimensionamento del lavoro autonomo e dell’occupazione indipendente, anche a seguito delle difficoltà generate dalla pandemia per alcune micro attività a gestione familiare e/o marginale, che hanno rinunciato al lavoro; le minori occasioni di lavoro stagionale e saltuario; un «effetto scoraggiamento» verso il mercato del lavoro, facilitato anche da crescenti possibilità a beneficiare di sussidi pubblici.
I dati relativi agli avviamenti registrano un aumento, ma si tratta di movimenti flessibili; infatti solo 1 rapporto su 5 si trasforma in contratto di lavoro a tempo indeterminato. L’apprendistato rischia di diventare uno strumento penalizzante per le aziende a causa delle sue complicanze burocratiche e amministrative.

Un’altra criticità che sta assumendo dimensioni rilevanti è la scarsa capacità attrattiva del nostro territorio nei confronti di laureati e di specifiche figure di alto livello, che preferiscono spostarsi verso Milano e la città metropolitana che offrono maggiori opportunità e percorsi di carriera migliori rispetto al Lecchese.

Uno dei principali problemi del mercato del lavoro lecchese è, in maniera del tutto analoga ad altri territori, il mismatch tra la domanda e l’offerta di lavoro. Anche nella nostra provincia si verifica costantemente questo paradosso: da un lato ci sono migliaia di disoccupati (circa 8.100 nel 2021, pari a un tasso di disoccupazione provinciale del 5,5% secondo gli ultimi dati Istat) e, dall’altro, la grande difficoltà delle imprese a individuare lavoratori in possesso delle competenze professionali in grado di soddisfare le loro esigenze.

Le imprese lecchesi ricercano prevalentemente profili tecnici legati al mondo della produzione manifatturiera, in particolare quella metalmeccanica. Le imprese manifatturiere lecchesi segnalano difficoltà di reperimento di figure tecniche, sia a livello operaio che impiegatizio.
Tuttavia, nella sola provincia di Lecco, ci sono alcune migliaia di persone a rischio di marginalizzazione o esclusione dal mercato del lavoro, proprio perché carenti o prive di un bagaglio minimo di competenze ed esperienze qualificate che possano rendere attrattivi i loro profili professionali.

Persone per lo più adulte, prevalentemente over 45, caratterizzate in genere da livelli di istruzione medio-bassi, limitate competenze informatico-digitali e bassa qualificazione professionale, ma anche giovani che non sono ancora riusciti a imboccare un percorso lavorativo duraturo e si sentono smarriti, o ancora migranti che cercano di costruire un progetto di vita nel nostro Paese.
Parecchie centinaia di persone che rischiano di non trovare una propria collocazione nel mercato del lavoro, scivolando pericolosamente verso una condizione di fragilità personale e disagio economico. Questo disallineamento tra domanda e offerta causa gravi danni sia dal punto di vista sociale che economico e incide sul buon funzionamento del mercato del lavoro.

Queste frizioni possono essere in parte superate agendo sulla capacità del territorio di individuare e promuovere strumenti finalizzati ad aumentare l’occupabilità delle persone in età lavorativa, favorendo l’acquisizione di competenze di base, trasversali e tecnico-specialistiche richieste dal sistema produttivo locale.
La Provincia di Lecco è fortemente impegnata in attività e iniziative che riguardano l’orientamento, l’istruzione, la formazione professionale e il lavoro.

Dobbiamo ripensare al sistema scolastico e della formazione, con un piano dell’offerta formativa e percorsi scolastici maggiormente in linea con i fabbisogni di competenze espressi dal mondo produttivo, maggiori investimenti sulla formazione continua e permanente, politiche attive del lavoro più efficaci, potenziamento dei percorsi di riqualificazione professionale.
Sul fronte dell’orientamento, la Provincia di Lecco, in sinergia con gli attori del territorio, dà vita a numerose iniziative finalizzate a promuovere l’orientamento scolastico e post diploma per il raggiungimento del successo formativo e professionale. Ma queste azioni devono essere più efficaci e funzionali all’offerta del mercato del lavoro. Dobbiamo cambiare la mentalità, lavorare sugli insegnanti e sugli orientatori, anche eventualmente anticipare le azioni di orientamento sin dalla scuola primaria, capire le reali inclinazioni e competenze degli studenti, per indirizzarli sui percorsi pienamente corrispondenti alle loro capacità e attitudini.

Pur senza allarmismi, questi dati ci devono spingere a confrontarci e promuovere iniziative sinergiche a livello territoriale, per provare a invertire questo trend negativo. E in questa sfida la Provincia vuole essere un soggetto attivo.

Uno dei principali strumenti che possiamo utilizzare per perseguire questo obiettivo è il programma Garanzia occupabilità dei lavoratori (Gol), la grande riforma delle politiche attive del lavoro incardinata all’interno del Piano nazionale di ripresa e resilienza.
Oggi approfondiremo insieme i contenuti e le potenzialità di questo strumento, che ciascuna Regione è impegnata a declinare in un Piano attuativo regionale che risponda alle esigenze e peculiarità dei sistemi economici e occupazionali locali.
Da questo punto di vista Regione Lombardia sta lavorando a stretto contatto con le Province, affinché le linee operative predisposte dal livello regionale possano essere attuate concretamente nei territori provinciali.
Tra i target di beneficiari che saranno prioritariamente interessati dalle opportunità del programma Gol, figurano innanzitutto le categorie fragili, che spesso si trovano ai margini o addirittura esclusi dal mercato del lavoro (donne, giovani under 30, persone con oltre 55 anni, persone con disabilità, percettori del Reddito di cittadinanza), e gli inattivi, cioè le persone che non provano nemmeno a cercare un impiego.

Regione Lombardia ha voluto assegnare un importante ruolo ai Centri per l’impiego lombardi, che sono considerati all’interno del Piano Attuativo Regionale la principale porta d’ingresso per i servizi al lavoro.
Inoltre, Regione ha voluto attribuire ai Centri per l’Impiego il fondamentale ruolo di coordinamento territoriale delle reti dei servizi per il lavoro, rafforzando la cooperazione tra i servizi pubblici e privati per l’impiego.
Sarà fondamentale la capacità del nostro territorio di agire in rete, intercettando i bisogni di giovani e adulti, non solo lavorativi ma anche sociali. Altrettanto importante sarà la capacità di costruire risposte per le persone che hanno bisogno di sostegno e servizi di qualità, con l’obiettivo finale di rendere il mercato del lavoro locale sempre più dinamico e inclusivo.

Per prepararci all’attuazione del programma Gol, la Provincia di Lecco ha già incontrato i rappresentanti delle parti sociali e degli operatori accreditati ai servizi al lavoro e alla formazione e altri momenti di lavoro comune ci attendono nei prossimi mesi.
Nelle prossime settimane è attesa l’uscita del primo avviso pubblico regionale per l’attuazione di Gol e tutti gli addetti ai lavori, a partire dai nostri Centri per l’Impiego, si stanno preparando.

Nei prossimi anni ci attende un inteso lavoro di squadra, visto che l’orizzonte temporale di Gol arriva al 2025 e sono certo che lavoreremo tutti al meglio delle nostre possibilità per cogliere pienamente quest’opportunità.

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