IDEE/”LECCO COME LONDRA:
METROPOLITANA LEGGERA
E QUATTRO AREE D’ACCESSO”

È evidente la metafora tra le due città, ma rende efficace il concetto che è necessario cambiare le nostre abitudini ed il nostro modo di rapportarsi alle tematiche di una vita più sana, in un ambiente che tutti ci invidiano, che sono a noi imposte dalle criticità presenti e future.

Migliorare la qualità di vita della città capoluogo, richiede l’impegno e la disponibilità delle comunità periferiche che quotidianamente si relazionano con essa. Non sono più rinviabili scelte ed interventi che limitino l’accesso dei mezzi privati in città e favoriscano le persone, i cittadini di raggiungere Lecco con mezzi pubblici efficienti e rapidi con notevoli risparmi di tempo e di qualità salutari ed ambientali.

Il nostro territorio è ad alta densità abitativa, tra i più sviluppati sul piano economico e produttivo di tutta Italia ed Europa, ma ancora con infrastrutture viabilistiche risalenti a fine guerra, escluso l’attraversamento sotterraneo della SS.36.

Gli Amministratori Locali, le Associazioni economiche devono insieme porre con forza a Trenord la necessità di ottimizzare l’utilizzo della rete ferroviaria esistente che attraversa in ogni direzione il nostro territorio ma con una fruizione sotto dimensionata dei cittadini.

La tratta ferroviaria Lecco SUD ci collega con Milano ed incrocia la vecchia Statale 36 ad Olginate e proprio in questa località Fornasette/Capiate si potrebbe attrezzare una Zona di scambio Pubblico/Privato con un grande parcheggio (2/3000 macchine) ed il Capolinea di “treni leggeri” che in 20/25’ raggiungerebbero Lecco. Realizzando nel contempo fermate aggiuntive in zone attrezzate a quelle esistenti, favorendo un collegamento efficace rapido e conveniente.

Il collegamento a NORD con le comunità del lago è più complicato per l’esistenza di un solo binario, tuttavia conveniente per Mandello del Lario, Abbadia Lariana e Pradello dove esiste già un area attrezzata a parcheggio (Orsa Maggiore).

La tratta ad OVEST è assai interessante, collega Lecco all’Alta Brianza, pur essendo a binario unico. Attualmente vi sono tre stazioni di Valmadrera, Oggiono e Molteno dove incrocia la nuova SS36, si potrebbe realizzare un capolinea attrezzato con parcheggio custodito, altre fermate andrebbero realizzate a Civate, La Santa, a Malgrate località Gaggio, al Ponte Vecchio (ex cava Mossini) un’altra a Pescarenico prima di raggiungere Lecco (La Piccola) capolinea.

Rimane la Valsassina, dove a Ballabio (Piani di Balisio) andrebbe realizzato un grande parcheggio, in questo caso gomma/gomma e collegato al Capoluogo, con mezzi pubblici Linee Lecco, utilizzando sia la vecchia provinciale entrando da Laorca ed il nuovo tratto che collega all’Ospedale di Lecco. Il trasporto urbano cittadino conferirebbe a Linee Lecco un ruolo strategico prioritario oggi marginale ed ininfluente.

Non si propone la Rivoluzione d’Ottobre ma rappresenterebbe un’alternativa efficace, da offrire ai cittadini/utenti ed il linea alle finalità ispiratrici del Piano Nazionale di Ripresa e Resilienza.

Inoltre è poco invasiva ecocompatibile ed assai economica, in quanto non prevede grandi opere aggiuntive ma un’ottimizzazione delle strutture già esistenti, salvaguardando gli operatori commerciali, produttivi e i portatori di Handicap, in questo contesto la metafora iniziale potrebbe divenire un esempio… certo, con le rispettive specificità, con misure incentivanti a favore degli obbiettivi condivisi.

Sergio Fenaroli