PREMIO PAOLO CEREDA:
30 CLASSI PER IL CONCORSO
DI ‘LIBERA’ E ‘FONDAZIONE’

LECCO – Grande partecipazione alla quarta edizione del Premio Paolo Cereda, in ricordo del coordinatore di Libera scomparso nel 2017, quest’anno dedicato al tema “Essere testimoni di giustizia. Quando cittadini liberi e onesti non si girano dall’altra parte”. I partecipanti dovranno raccontare, attraverso elaborati artistici o letterari, questa figura che incarna l’essenza della cittadinanza attiva: infatti il testimone di giustizia è un cittadino, totalmente al di fuori delle logiche della criminalità organizzata, ma che diventa osservatore e testimone delle dinamiche mafiose.

“Alla scadenza del 22 gennaio il concorso ha visto l’adesione di ben 30 classi delle scuole secondarie di primo e secondo grado di Lecco e di tutta la provincia: un risultato che conferma l’interesse nei temi della legalità e dell’antimafia promossi dal bando – spiega Alberto Bonacina, referente del coordinamento di Libera Lecco –. Ora si entra nel vivo con la produzione da parte delle classi partecipanti del proprio elaborato sui temi della legalità e della lotta alle mafie entro il 17 aprile 2022; a giudicare i lavori sarà chiamata anche Libera, con i propri rappresentanti designati nella Giuria del concorso”.

La Fondazione Comunitaria del Lecchese onlus, promotrice con Libera Contro le Mafie e all’Ufficio Scolastico Territoriale, metterà a disposizione cinque premi da 1.000 euro per le migliori proposte. Saranno, inoltre, messi a disposizione delle classi, da parte della Fondazione e di Libera, momenti di formazione sul tema del testimone di giustizia.

“La Fondazione ha aderito e sostenuto l’edizione del concorso convinta che il tema proposto agli studenti sia attuale – afferma la presidente Maria Grazia Nasazzi – non solo riguardo la questione “mafie” ma quale occasione per ridestare e coltivare quotidianamente una comunità civica attenta al passato e proiettata nel futuro”.

A tutte le classi iscritte verrà offerta la visione dello spettacolo teatrale “Sono Stato anch’io – La mia vita in fuga dalla mafia” preceduta dall’incontro con i curatori del libro di Piero Nava “Io sono nessuno. Da quando sono diventato il testimone di giustizia del caso Livatino”, da cui lo spettacolo è tratto.