ROTA, AULE VICINE ALL’ETERNIT
NELLA SEDE ‘TRANSITORIA’:
PROTESTANO I GENITORI.
NEL POMERIGGIO UN INCONTRO

CALOLZIOCORTE – Hanno scritto indignati al dirigente scolastico del “Rota” di Calolziocorte, Maurizio Canfora, i genitori della V della sezione E LSA che come altre classi sta svolgendo provvisoriamente le lezioni nei locali dell’oratorio della parrocchia di San Martino Vescovo sempre a Calolzio – in attesa del rientro a fine lavori di restauro, in corso nella sede principale.

Motivo: si è scoperto che la quarta della stessa sezione, dopo un periodo nello stesso edificio “transitorio”, è stata improvvisamente fatta ritornare al Lavello a causa della presenza di un tetto in Eternit “potenzialmente molto pericoloso, a pochi metri dalle finestre delle aule”.

Lo stesso dirigente si è presentato la scorsa settimana nell’aula della V-E LSA, “imponendo la chiusura delle finestre”, mentre nelle classi sono stati posti dei nuovi ventilatori anti Covid, prelevati dai laboratori della scuola.

Da qui una durissima lettera dei genitori che hanno chiesto tra l’altro di sapere nell’immediato  “quali certificazioni attestino in via definitiva ed incontrovertibile che tali ventilatori siano in grado di purificare l’aria al 100% da eventuali particelle pericolose del succitato materiale”, aggiungendo “perché non si sia applicato il principio di precauzione a favore di studenti, corpo insegnante e personale ATA fin dall’inizio dell’anno scolastico, a settembre scorso, coinvolgendo anche l’ATS Brianza”.

Nel pomeriggio di oggi il dirigente Canfora accompagnato dal vice preside professor Daniele Oliverio ha risposto a una delegazione di firmatari la lettera, affermando che proprio il suddetto principio insieme a quello di proporzionalità ha suggerito di allontanare e riportare al Lavello la classe IV E, le cui finestre erano direttamente prospicenti al tetto in discussione.

Durante l’incontro sono emersi alcuni particolari: alla firma del contratto di affitto, il 3 agosto scorso, la scuola non sarebbe stata avvisata del problema Eternit.

Quando la questione è stata aperta nei primi giorni di ottobre, grazie allo spirito di osservazione di un ragazzo, il dirigente Canfora si è rivolto alla Provincia di Lecco, responsabile degli edifici del Rota, per chiedere rassicurazioni in merito.
Il contratto d’affitto, infatti, è a capo dell’Ente pubblico che ha pure attivato alcuni consistenti investimenti per la messa a punto dei locali.

Prima di ottenere risposta, la scuola ha dovuto attendere otto giorni. Alla fine la Provincia ha prodotto una perizia consegnata dalla proprietà e datata 12 luglio scorso.
Il documento firmato da un architetto attesterebbe che il tetto sarebbe in uno stato di deterioramento ‘medio’, da rivalutare dopo un anno e con la necessità di bonifica entro tre.
Ricordiamo che le fibre di amianto rilasciate da un manufatto rovinato dal tempo (quello di San Martino non ha meno di trent’anni, forse quaranta  ) possono provocare malattie come il terribile mesotelioma maligno, in grado di scatenarsi anche a molti decenni di distanza.

Ottenuto il fascicolo, l’Istituto Rota lo ha girato immediatamente all’ufficio igiene di ATS Brianza, che ha competenza sulla salute ambientale. Era il 15 ottobre scorso.

Finalmente domattina avverrà il sopralluogo dell’ATS.

Nel frattempo, i parenti dei ragazzi si sono riservati “di non far frequentare le lezioni nel suddetto oratorio e in ultima analisi di rivolgerci ad altre autorità, compresa la giudiziaria” se non ci saranno certezze assolute sulla salute dei propri giovani figli.

RedScuo

In pagina con la freccia rossa il tetto in Eternit, il cerchio è sulla sede scolastica