CROLLO PONTE DI ANNONE:
“VALSECCHI AUTORIZZÒ I TIR,
SALVATORE SOTTOVALUTÒ”

LECCO – “Hanno posto poca attenzione allo stato dei calcinacci del cavalcavia e non hanno preso decisioni per la limitazione o chiusura del ponte“.

Questa la principale posizione della corte nella sentenza per il crollo del ponte di Annone e la morte dell’automobilista Claudio Bertini e che ha portato alle condanne a tre anni e otto mesi di pena per Angelo Valsecchi, tre anni e sei mesi per Giovanni Salvatore e tre anni per Andrea Sesana.

Il giudice monocratico Enrico Manzi ha depositato le 66 pagine di sentenza nelle quali ricostruisce la vicenda, dalla nascita del ponte al suo tragico crollo il 28 ottobre 2016, quando un carico eccezionale “che non doveva essere lì” – si legge nelle carte – gli passò sopra causandone il cedimento.

Segnali che l’infrastruttura però non fosse in buono stato erano stati dati. Giovanni Salvatore, il dirigente Anas, è stato ritenuto colpevole per “aver posto poca attenzione allo stato dei calcinacci che aveva ricevuto in fotografia” mentre il dirigente della Provincia di Lecco, ora al Ministero dei Trasporti, Angelo Valsecchi il magistrato spiega che “nonostante avesse percepito l’importanza del problema e la necessità di porre un limite ai carichi in transito, li ha espressamente autorizzati il 26 marzo 2014”. In ultimo, per quanto riguarda Andrea Sesana, anche lui funzionario della Provincia: “doveva chiudere la strada”.

Sulle colpe di Anas e Provincia, che durante il processo sono state rimbalzate a vicenda, Manzi attribuisce “responsabilità simmetriche”, ha inoltre motivato la riqualificazione dei reati in omicidio stradale e lesioni stradali nel raddoppiare i termini per la prescrizione e ha rimandato in Procura le deposizioni riguardanti la ditta Nicoli e l’autista del mezzo pesante per rivalutare la veridicità.

RedGiu

LE CONDANNE

CROLLO PONTE DI ANNONE: 3 ANNI E 8 MESI PER VALSECCHI, DIRIGENTE DELLA PROVINCIA. A LUI LA PENA PIÙ SEVERA