SOCCORRITORI DEL “S.A.F.”:
SCOPRIAMO IL NUCLEO
SPELEO ALPINO FLUVIALE
DEI VIGILI DEL FUOCO

LECCO – Siamo abituati a vederli nelle immagini pubblicate sui nostri giornali, in occasione di interventi difficili, spesso su letti di fiumi o corsi d’acqua in zone complicate da raggiungere, oppure più raramente nelle grotte delle montagne lecchesi e in generale in scenari poco indicati per chi soffre di vertigini.

Parliamo del cosiddetto S.A.F. ovvero il nucleo Speleo-Alpino-Fluviale dei Vigili del Fuoco che a Lecco annovera ben 25 unità specializzate in situazioni ambientali impervie.

Nelle immagini qui sopra e a sinistra, una delle attrezzature più utili nel soccorso fluviale e alpino ovvero il “palo pescante” dal quale i Vigili del Fuoco possono essere calati quando il loro automezzo si trova a bordo strada in corrispondenza di dirupi o comunque in situazioni precarie.

Il palo, telescopico, può essere dislocato sia frontalmente sia lateralmente al mezzo.

Qui sotto, invece, la dotazione di materiale tecnico del S.A.F., costantemente ispezionata e “aggiornata”:

Per il personale del nucleo, guidato dal responsabile Davide Trentin, un allenamento quotidiano più quattro sessioni speciali con ricorrenza annuale.

Gli uomini del nucleo Speleo-Alpino-Fluviale lecchese sono spesso chiamati anche su scenari di intervento al di fuori della provincia e pure in regioni diverse dalla Lombardia.

Sempre il S.A.F., a livello regionale dispone poi di un nucleo Neve e di una sezione di Soccorso in fiume.

Lamezia - Corso di Topografia applicata al soccorso dei Vigili del Fuoco (FOTO) - strill.it

“Dietro” al nucleo S.A.F. un’altra sigla ovvero la TASTopografia Applicata al Soccorso, con una serie di risorse e attrezzature destinate al supporto del nucleo sul campo con mappe precisissime e tecnologie in continua evoluzione.

RedCro