MAGNODENO, DEMOCRATICI:
“LA VERA SFIDA È IL FUTURO”

Tutelare il Magnodeno, tutelare i lavoratori ma soprattutto avere ben chiaro cosa fare e come delineare il futuro dell’area al termine dell’attuale Piano Cave regionale e della conseguente convenzione tra il Comune di Lecco e la Società Unicalce SpA: questo, in sintesi, il pensiero del Partito Democratico di Lecco.

Come chiaramente affermato nel corso della Commissione Comunale appositamente convocata ieri – martedì 30 marzo – il parere che l’apparato tecnico del Comune di Lecco porterà nella Conferenza dei Servizi convocata dalla Provincia di Lecco sarà sospensivo, in attesa di ulteriori documentazioni e verifiche in corso. Allo stesso modo, la Provincia si è espressa a favore di un rinvio di ogni decisione relativa alla richiesta avanzata da Unicalce SpA al fine di aumentare la quantità di materiale estratto dalla cava di Vaiolo Alta.

Il Partito Democratico sostiene queste decisioni in quanto gli enti preposti hanno la necessità di disporre di documentazione completa, al fine di valutare la situazione in maniera oggettiva e di contemperarne tutti gli aspetti. Il Comune deve valutare il rispetto della vigente convenzione, in particolar modo in relazione al tema del ripristino ambientale, e la validità dei meccanismi di controllo.

“La Provincia ha accolto in sostanza le nostre richieste – afferma Bruno Crippa, sindaco di Missaglia e consigliere provinciale. – Ora abbiamo il tempo necessario per effettuare le giuste valutazioni. Va dato atto al Comitato Salviamo il Magnodeno di aver posto con forza una questione che va affrontata, avviando una riflessione più ampia sul nostro territorio”.

“Salviamo il Magnodeno? Certo, ma tenendo conto di tutti gli aspetti coinvolti – è il commento del Capogruppo del PD Lecco in Consiglio comunale Roberto Nigriello. Il tema, che è davvero ancora tutto da strutturare, è quello del futuro di quell’area: la politica dovrà saper incidere in maniera attenta, concreta e fattiva sulla salvaguardia del territorio montano del Magnodeno, strutturando un percorso che porti ad avere un’area riqualificata, creando una nuova opportunità per il territorio. È una questione di responsabilità, oltre che di chiarezza verso i cittadini, e il Partito Democratico è pronto a fare la sua parte.”

Nel 2024 la società deputata alla gestione della cava dovrà sottoscrivere una nuova convenzione con il Comune: questo passaggio costituirà il momento in cui verranno definiti i nuovi termini per i recuperi e dell’attività di controllo. Allo stesso tempo sarà necessario aprire un nuovo dialogo con Regione e Provincia in merito all’opportunità di una revisione della legge regionale sul tema, oltre che del piano cave provinciale vigente, ponendo al centro sia l’obiettivo di tutelare l’ambiente sia l’opportunità di proseguire o meno con tale attività estrattiva dopo il 2034.

 

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