LECCO: MINACCE DI MORTE
PER IL SINDACO GATTINONI.
AVEVA FIRMATO CONTRO
LA PROPAGANDA FASCISTA

LECCO – Il giorno prima il sindaco aveva firmato la proposta di legge contro la propaganda fascista, e violenta è arrivata la reazione di chi in città ancora non ha accettato la sconfitta del nazifascismo. Sui muri di Lecco infatti sono ricomparse svastiche e minacce di morte, indirizzate questa volta al primo cittadino Mauro Gattinoni.

L’ennesimo ‘episodio isolato’ – come viene definito da chi si ostina a chiudere gli occhi di fronte alla realtà – in una città medaglia d’argento per la lotta di Liberazione e che annovera nella sua Storia i 40 giorni della Banda Pisacane e i coraggiosi scioperi del 7 marzo ’44.

“Episodi di carattere nazionale e le recenti scritte apparse in città evocanti l’Olocausto – spiegava Gattinoni firmando la proposta di legge popolare ‘Stazzema’ -, così come i simboli sulla sede di Anpi Provinciale di Lecco, impongono alle istituzioni di non abbassare la guardia e rinnovare il proprio impegno. E a ciascun cittadino di non restare indifferente davanti alla diffusione di messaggi inneggianti alle pagine più buie della nostra storia”.

Immediata la solidarietà al primo cittadino da alleati e da avversari politici. “La destra è destra con il suo patrimonio, la sinistra è sinistra con il suo patrimonio: gli imbecilli sono imbecilli e restano solo proprietari del loro patrimonio” ha commentato il consigliere comunale Corrado Valsecchi.

Anche il capogruppo di Lecco Merita di Più – Forza Italia Emilio Minuzzo ha sentito telefonicamente Mauro Gattinoni per esprimere la sua solidarietà e quella di tutto il gruppo consigliare: “Il modo migliore per non dare rilievo alle parole di qualche cretino – ha commentato – è solo continuare a parlare e lavorare sui tanti temi e questioni che attanagliano la nostra comunità”.

C.C.

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